The Exorcist
(USA 1973, L'esorcista, colore, 121m, 131m nell'edizione del 2000); regia: William Friedkin; produzione: William Peter Blatty, Noel Marshall per Hoya/Warner Bros.; soggetto: dall'omonimo romanzo di William Peter Blatty; sceneggiatura: William Peter Blatty; fotografia: Owen Roizman, Billy Williams; montaggio: Evan Lottman, Norman Gay, Bud Smith; scenografia: Bill Malley; costumi: Joe Fretwell; musica: Jack Nitzsche.
Durante alcuni scavi archeologici a Ninive, in Iraq, viene scoperta una statuetta del demone Pazuzu, insieme a una medaglia raffigurante san Giuseppe. Padre Merrin, il gesuita che segue i lavori archeologici, è molto turbato, e da alcuni macabri segni comprende che qualcosa di terribile sta per accadere. Poco tempo dopo, a Georgetown, in provincia di Washington, una bambina di nome Regan MacNeil mostra preoccupanti segni di squilibrio: pronuncia terribili oscenità, si comporta in modo aggressivo e sconveniente, ogni giorno che passa perde sempre più il controllo della ragione. La madre, una ricca attrice divorziata, non sembra riuscire a interpretare i presagi che attraversano la sua vita. Parallelamente, Padre Karras, personaggio ombroso e angosciato, avverte gli stessi presentimenti, enfatizzati dalla malattia dell'anziana madre e dalla perdita della fede. Le strade di Regan e Karras sono destinate a incrociarsi. Proprio a Karras, infatti, si rivolge Chris, la mamma, una volta che i lunghi esami clinici non sono riusciti a spiegare il perché dei fenomeni prodotti da Regan. La bambina, infatti, dopo alcuni accessi d'ira, sembra ora incontrollabile e in grado di far spostare con la mente gli oggetti della sua stanza o di scuotere il pesante letto cui è legata per sicurezza, mentre la voce le si fa rauca e maschile e il suo viso si sfigura. Per di più, Burke, un amico di famiglia, cade misteriosamente dalla finestra della camera di Regan e muore. Karras, dopo un'indagine che lo lascia esterrefatto, si rende conto che si tratta di un caso di vera possessione. È materia per Padre Merrin, ormai stanco e anziano, ma indomito nella lotta al Demonio. Giunto a Georgetown, egli si fa assistere da Karras. La sfida è, però, tremenda. Pazuzu, nascosto dentro Regan, sembra non voler cedere, in un crescendo di oscenità e orrore. Il cuore di Merrin cede, ma Karras ‒ ritrovando la fede in Dio ‒ si fa egli stesso ricettacolo del demone e, una volta strappatolo alla bambina, trova la forza di lanciarsi dalla finestra, uccidendosi. Regan è di nuovo libera, almeno per il momento.
Probabilmente il più celebre film horror della modernità, The Exorcist sembra avere colpito così a fondo l'immaginario degli spettatori da risultare un modello imprescindibile per le successive trasformazioni del genere. Diretto da William Friedkin, un regista della nuova generazione già contraddistintosi per l'aggressività del racconto e l'energia della messa in scena (The French Connection ‒ Il braccio violento della legge, 1971), il film è basato sul romanzo best seller di William Peter Blatty, qui sceneggiatore (premiato dall'Oscar) e produttore. Il budget, molto alto per un film dell'orrore, è stato utilizzato soprattutto per gli effetti speciali e lo strabiliante make-up della protagonista indemoniata, interpretata da Linda Blair. Il racconto è abilmente costruito su una fitta rete di simmetrie, suggestioni, echi e anticipazioni che (non sempre) trovano spiegazione nel corso della storia. Si tratta di una delle pellicole più discusse di tutti i tempi, a cominciare dalla connotazione politica che si è voluta dare ‒ almeno all'epoca ‒ alle vicende narrate. Secondo alcuni, Friedkin ha voluto mettere in scena la protesta giovanile in forme metaforiche e ha invitato a stroncarla come fa il prete chiamato a salvare la piccola Regan. Secondo altri, al contrario, si tratta di un film progressista, in cui la società borghese viene condannata a causa del suo disimpegno sociale e punita con una 'malattia' rovinosa e devastante. Al di là, però, delle speculazioni sul significato dell'opera, The Exorcist deve certamente il suo successo all'inedita fusione tra realismo e fantastico. In tutta la prima parte del film, la possessione demoniaca di Regan viene interpretata come una forma di degenerazione neurologica e di conseguenza trattata con la armi della medicina e della psichiatria. Solo a metà il racconto prende una piega irrazionale, tanto più potente e inquietante perché calata in un contesto assolutamente credibile. Dal punto di vista strutturale, The Exorcist è costruito come una progressiva preparazione allo scontro tra il Bene e il Male: comincia in Iraq, da dove prende le mosse la maledizione del demone Pazuzu, e finisce nella claustrofobica stanza della posseduta, dove si svolge la cruenta lotta conclusiva. La descrizione della degenerazione fisica di Regan ha spostato definitivamente i limiti grafici della repulsione, almeno per un film prodotto da una major.
Il numero di sequenze rimaste nella storia del genere è sorprendentemente alto: dal 'vomito verde' della bambina all'arrivo dell'esorcista nel vialetto di casa, dalla testa che ruota a 360 gradi alle apparizioni subliminali del Diavolo. Alcune di esse, però, vennero scartate all'epoca dell'uscita e poi reintegrate, nel 2000, in una nuova versione, più lunga e completa (ma non priva di difetti e incuria filologica). Non bisogna dimenticare, peraltro, l'importante presenza di Max von Sydow, attore bergmaniano e citazione vivente di un mondo arcaico e soprannaturale. Decisivo è anche il ruolo affidato agli effetti sonori e alla voce trasfigurata della bambina, che in Italia è doppiata con geniale volgarità da Laura Betti. The Exorcist ha prodotto una lunga serie di imitazioni, quasi tutte prive di interesse, e parodie ‒ tra cui Repossessed (Riposseduta, Bob Logan 1990), interpretata da Linda Blair con grande autoironia. L'attrice è presente anche nel primo dei seguiti ufficiali, Exorcist II: The Heretic (L'esorcista II: l'eretico, 1977) di John Boorman; nel 1990 esce The Exorcist III (L'esorcista III) diretto dallo stesso William Peter Blatty, e nel 2004 The Exorcist: the Beginning (L'esorcista: l'inizio) con la regia di Renny Harlin. Forse fiaccato dalla sua stessa fama, ancora oggi The Exorcist è comunque in grado di dispiegare la sua forza espressiva e rendere immediatamente evidenti i motivi che ne hanno decretato una così lunga permanenza nell'immaginario collettivo.
Interpreti e personaggi: Linda Blair (Regan MacNeil), Ellen Burstyn (Chris MacNeil), Max von Sydow (padre Lankester Merrin), Jason Miller (padre Damien Karras), Lee J. Cobb (tenente William Kindermann), Kitty Winn (Sharon Spencer), Jack MacGowran (Burke Dennings), Pete Masterson (direttore della clinica), William O' Malley (padre Dyer), Titos Vandis (zio di Karras), Vasiliki Maliaros (madre di Karras), Eileen Dietz (volto di Pazuzu), Wallace Rooney (vescovo), Roy Cooper (padre Dean), Ron Faber (Chuck), Robert Gerringer (senatore), Mercedes McCambridge (voce della posseduta).
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