The Nutty Professor
(USA 1962, 1963, Le folli notti del dottor Jerryll, colore, 107m); regia: Jerry Lewis; produzione: Ernest D. Glucksman per Jerry Lewis Ent.; soggetto: ispirato al romanzo The Strange Case of Dr. Jekyll and Mr. Hyde di Robert L. Stevenson; sceneggiatura: Jerry Lewis, Bill Richmond; fotografia: W. Wallace Kelley; montaggio: John Woodcock; scenografia: Hal Pereira, Walter Tyler; costumi: Edith Head; musica: Walter Scharf.
Professore di chimica brutto, complessato e pasticcione, Julius F. Kelp compie disastrosi esperimenti all'università dove insegna e si attira l'ostilità del rettore. Vittima del bullismo di un suo studente e innamorato di Stella (una delle sue studentesse), Kelp cerca di migliorarsi allenandosi in palestra, ma i risultati scoraggianti lo inducono a ricorrere alla scienza: dopo lunghe ricerche, elabora una pozione che lo trasforma in un giovane attraente, sicuro di sé e capace con le sue doti canore di guadagnarsi il rispetto del corpo studentesco. Con l'irresistibile identità di Buddy Love, Kelp sembra conquistare Stella, ma gli effetti della pozione tendono a svanire nei momenti meno indicati, costringendolo a precipitose ritirate. Quando Buddy è invitato a cantare allo spettacolo della cerimonia di chiusura dell'anno accademico, Kelp scopre che gli appunti necessari a produrre la pozione sono andati distrutti, ed è costretto a farsi dettare la formula dal padre, a cui aveva inviato una copia di riserva. La fretta gli fa tuttavia sprecare parte della dose necessaria: così, nel pieno dello spettacolo, Buddy Love ridiventa Julius Kelp davanti a tutti, chiede scusa per l'inganno e confessa di aver agito solo per sentirsi accettato. Fortunatamente, Stella rivela di essere ugualmente disposta a sposarlo. Poco tempo dopo arriva all'università il padre di Kelp che, scoperti i poteri della pozione, la produce e la vende al pubblico a un dollaro il flacone (lo slogan è "Be Somebody ‒ Be Anybody"). Mentre Julius si allontana con Stella scopriamo che anche lei, per ogni evenienza, ne tiene in tasca un paio di bottigliette.
Il quarto e più apprezzato film di Jerry Lewis regista parte come rilettura del mito di Jekyll e Hyde invertendone in apparenza i poli: il prodotto della pozione miracolosa non è qui il mostro-Hyde bensì un giovane di aspetto 'normale', mentre ad essere monstruosus (nel senso di fuori della norma) è semmai il professore. Va notato che il capovolgimento del mito non si verifica nella sostanza ma essenzialmente a livello sociale: come nel romanzo di Stevenson, Buddy/Hyde è il frutto della liberazione di Kelp/Jekyll dagli ostacoli sociali e psicanalitici che ne frenano gli istinti; solo che per Hyde lo svincolamento dalla rigida morale vittoriana portava rapidamente al delitto, mentre nel caso di Buddy Love l'effetto della pozione è l'adesione a un modello di comportamento artificioso e fondamentalmente conformista. La brillante intuizione di Lewis è quindi l'individuazione della mostruosità non tanto in un personaggio quanto nell'intero gruppo sociale, che accoglie con favore una figura arrogante ed egocentrica, emarginando invece il professore sensibile ma imbranato. A questa tesi (riproposta con analoghe venature horror nel 1990 da Tim Burton e dal suo Edward Scissorhands ‒ Edward Mani di Forbice) si affianca la possibilità, colta al balzo da molta critica, di leggere nello sdoppiamento del protagonista un'allusione vagamente schizofrenica al rapporto di coppia artistica che aveva legato Lewis a Dean Martin per ben sedici film in sette anni: facendo suo, oltre a quello del tradizionale picchiatello, anche il ruolo del cantante fascinoso da sempre riservato al collega e rivale, l'attore-autore ha cura di tratteggiare un personaggio nel complesso detestabile, ma si concede volentieri diversi assolo musicali. È solo in queste scene che il pubblico italiano può apprezzare la duttilità vocale dell'attore (altrimenti livellata dal doppiaggio caricaturale di Carletto Romano) nell'alternarsi continuamente fra una personalità e l'altra quando gli effetti della pozione cominciano a svanire. Più agevole è apprezzare l'uso inventivo che Lewis fa del sonoro in generale, con gag giocate sull'eccesso (l'orologio da tasca che, aperto, esplode in una fragorosa marcia dei marines) oppure sul surreale (il cigolio delle scarpe che persiste anche quando queste vengono tolte), ma soprattutto nei casi in cui il sonoro serve a sottolineare la soggettività del protagonista (Kelp che fa lezione la mattina dopo una sbornia sente ogni rumore ingigantito in modo insopportabile). Proprio il punto di vista soggettivo è un'altra delle cifre del film: quando Buddy ridiventa Kelp, l'immagine sullo schermo appare sfocata finché quest'ultimo non si rimette gli occhiali; sempre Kelp 'vede' Stella con indosso una serie di abiti variamente provocanti; e la prima comparsa di Buddy Love ci viene mostrata attraverso una serie di sguardi in macchina di personaggi che lo ammirano affascinati ‒ ed ecco di nuovo il tema della mostruosità che sta nell'occhio di chi guarda e non in colui che è guardato.
Accorata favola morale, The Nutty Professor svolge il tema dell'apparire con una sorprendente padronanza del linguaggio cinematografico. Basterebbe pensare all'utilizzo espressivo del colore: Kelp, sempre in camice bianco (o in abito grigio o marrone) si imbratta durante la trasformazione con componenti chimici blu, rossi e gialli, e Buddy si distingue infatti per i suoi abiti sgargianti; alla festa finale, un Kelp in smoking bianco invita Stella a ballare dopo aver immerso il braccio in una bevanda rossa, e un'inquadratura significativa suggerisce che a stringere la ragazza al corpo del professore sia il braccio di Buddy. Il capovolgimento finale è introdotto da un ricorso innovativo alla didascalia: sul freeze-frame dell'abbraccio fra Kelp e Stella compare la scritta "That's NOT All, Folks!!!" (un duplice rinvio al finale di The Geisha Boy ‒ Il ponticello sul fiume dei guai, 1958, del 'maestro' in regia Frank Tashlin, ma soprattutto ai cartoons della Warner Bros. da cui Tashlin proveniva) e l'immagine della coppia che si allontana è suggellata, invece che dal consolatorio "The End", da un beffardo "The Beginning": Stella, che si è detta disposta ad accettare Kelp così com'è, in realtà non ha rinunciato del tutto a Buddy, e la storia è pronta a ricominciare.
Interpreti e personaggi: Jerry Lewis (Julius F. Kelp/ Buddy Love), Stella Stevens (Stella Purdy), Del Moore (Hamius R. Warfield), Kathleen Freeman (Millie Lemmon), Med Flory (Worfshefski), Norman Alden (Bragnewski), Howard Morris (Elmer Kelp), Elvia Allman (Edwina Kelp), Milton Frome (Dr. M. Sheppard Leevee), Buddy Lester (barman), Marvin Kaplan (studente inglese), Skip Ward (Worjenski), Julie Parrish, Henry Gibson (studenti), Les Brown (se stesso).
R. Durgnat, The Nutty Professor, in "Films and filming", n. 1, October 1963.
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P.-L. Thirard, Un beau ténébreux, in "Positif", n. 58, février 1964.
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M. Selig, 'The Nutty Professor'. A 'Problem' in film scholarship, in "Velvet light trap", n. 26, Fall 1990.
Y. Alion, Docteur Jerry et Mister Love, in "La revue du cinéma", n. 477, décembre 1991.
Sceneggiatura: in "L'avant-scène du cinéma", n. 35, mars 1964.