Bara, Theda
Nome d'arte di Theodosia Goodman, attrice teatrale e cinematografica statunitense, nata a Cincinnati il 29 luglio 1890 e morta a Los Angeles il 7 aprile 1955. Prototipo della donna fatale dagli occhi bistrati, fu la prima star creata dal sistema promozionale dell'industria cinematografica attraverso l'identificazione tra diva e personaggio: si disse infatti che il suo nome d'arte fosse l'anagramma di Arab Death ("morte araba"), e che fosse nata nel deserto del Sahara, figlia di un artista francese e della sua amante egiziana. Esperta di magia nera, per perfezionare l'illusione era solita ricevere i giornalisti con un serpente intorno al corpo, immersa in una nube d'incenso.
Esordì nel teatro di repertorio e quindi nel cinema, come comparsa, con il nome di Theodosia De Coppett (il cognome della madre). Scoperta dal regista Frank Powell e lanciata dal produttore William Fox, che inventò per lei il nome di Theda (contrazione di Theodosia) Bara (da Baranger, cognome del nonno materno), divenne famosa nel ruolo di vamp in A fool there was (1915) di Powell, film ispirato alla poesia di R. Kipling The vampire. Il suo successo fu tale da far decollare commercialmente la Fox. Tra il 1914 e il 1919 apparve in una quarantina di film, cimentandosi nel repertorio delle maestre di seduzione: Carmen (1915) di Raoul Walsh, e quindi Cleopatra (1917), Esmeralda in The darling of Paris (1917), basato su Notre-Dame de Paris di V. Hugo, Madame Dubarry (1918), Salome (1919), tutti diretti da J. Gordon Edwards. Film dopo film, l'attrice-vampira seduceva e prosciugava la vittima di ricchezze, posizione, dignità, a volte della vita stessa, trascinando nella rovina figli, madri malate e mogli abbandonate. Il suo era però un personaggio femminile che sconfiggeva l'uomo senza pagare lo scotto di questo crimine; un ruolo innovativo di cui non era affatto inconsapevole: "La vampira che interpreto è la vendetta del mio sesso sui suoi sfruttatori. Vedete, io ho il volto di un vampiro, ma il cuore di una féministe" (Koszarski 1994, p. 276). Il suo personaggio si usurò nel breve volgere di cinque anni, diventando ridicolo per il pubblico degli anni Venti, che scelse per i suoi sogni erotici star veramente straniere come Rodolfo Valentino e Greta Garbo. Nel 1922 sposò il regista Charles Brabin e lasciò il cinema per il palcoscenico, senza ottenere però successo; nel 1925 tornò invano sugli schermi con Unchastened woman di James Young, e concluse la carriera con un cortometraggio autoironico, Madame Mystery (1926) di Hal Roach.
K. Brownlow, The parade's gone by..., Berkeley 1968, pp. 378-79, 384, 391; R. Koszarski, An evening's entertainment. The age of the silent feature picture, 1915-1928, Berkeley 1994, pp. 273-76; B. Dijkstra, Evil sisters: the threat of female sexuality and the cult of manhood, New York 1996 (trad. it. Milano 1997, pp. 8-10, 46-47, 254, 261-69, 282-84, 360).