Schoonmaker, Thelma
Montatrice statunitense, nata ad Algeri il 3 gennaio 1940. Eletta da Martin Scorsese a suo alter ego alla moviola, la S., a partire da Raging bull (1980; Toro scatenato), opera con cui si è aggiudicata l'Oscar nel 1981, ha stabilito con questo regista un'intesa completa, che rivela una comunanza di intenti non solo nell'uso creativo del montaggio, ma anche rispetto a problematiche di carattere più generale, (come il deterioramento delle pellicole e le nuove esigenze della conservazione del film. Mettendo al servizio di Scorsese la sua capacità di impiegare tecniche innovative e tradizionali, ha creato uno stile di montaggio autoriale che ha tuttavia il pregio di risultare in armonia con la fruizione immediata del film.
Trascorsa l'infanzia in un'isola dei Caraibi, dove il padre lavorava per la Standard Oil, quando la famiglia rientrò negli Stati Uniti, la S. si trovò immersa nell'universo culturale, per lei del tutto estraneo, dei teen agers americani. Dopo aver frequentato scienze politiche presso la Cornell University di Ithaca (New York), con l'intenzione di dedicarsi alla carriera diplomatica, giunse a stabilire i suoi primi contatti lavorativi con il mondo del cinema quasi casualmente. All'inizio degli anni Sessanta, frequentando la New York University, strinse amicizia con Scorsese. Dopo le prime esperienze come montatrice (Finnegan's Wake, 1965, di Mary E. Bute; The virgin president, 1968, di Graeme Ferguson), lavorò al lungometraggio d'esordio del giovane regista (Who's that knocking at my door?, 1968, Chi sta bussando alla mia porta?), con il quale tornò a collaborare in due documentari, Street scenes (1970; Scene di strada 1970), la cui regia fu firmata dallo stesso Scorsese, e Woodstock (1970; Woodstock ‒ Tre giorni di pace amore e musica), il film di Michael Wadleigh sul mitico concerto rock, per il quale la S. ottenne la sua prima nomination all'Oscar.
Continuò a partecipare a progetti cinematografici e televisivi di carattere documentaristico, non potendo, per ragioni sindacali, montare film di finzione senza sottoporsi a un periodo di apprendistato. Per questo motivo lavorò non accreditata ai primi film di Scorsese, tra cui Taxi driver (1976), finché il regista poté chiamarla ufficialmente per Raging bull, sulla vita del pugile Jake La Motta. Dal 1980 in poi la S. ha firmato tutta l'opera di Scorsese (tranne alcuni lavori minori), dai lungometraggi ai documentari, confrontandosi con soggetti e generi cinematografici diversi: da Raging bull, film in stile documentaristico, girato in bianco e nero, in cui spiccano il montaggio virtuosistico degli otto incontri di boxe nonché la costruzione 'pugilistica' degli stessi dialoghi, a Casino (1995; Casinò), storia di mafia dove il montaggio serrato, che non di rado si inserisce all'interno di lunghe panoramiche, dà ritmo al racconto in flashback, sostenuto dalla voce narrante, secondo un procedimento già applicato in Goodfellas (1990; Quei bravi ragazzi, per il quale aveva avuto una nuova nomination); da The age of innocence (1993; L'età dell'innocenza) grande affresco d'epoca, caratterizzato da ritmi più distesi, passando per Kundun (1998), racconto spirituale scandito da tempi ancor più compassati, sino a Gangs of New York (2002, per il quale la S. ha ottenuto un'altra nomination), vicenda epica in cui la velocizzazione delle immagini, già sperimentata dalla S. in Bringing out the dead (1999; Al di là della vita), rende visivamente l'accumularsi della tensione in vista del climax finale.
Significativo, infine, è stato l'apporto della S. in A personal journey with Martin Scorsese through American movies (1997; Un secolo di cinema ‒ Viaggio nel cinema americano di Martin Scorsese), il documentario di celebrazione del cinema americano, realizzato in tre parti in occasione del centenario del cinema, per il quale ha assemblato un considerevole numero di spezzoni di film ‒ commentati da Scorsese come in "un viaggio all'interno di un piccolo museo" (Scorsese on Scorsese, 2003; trad. it. 2003, p. 229) ‒ avvalendosi del sistema di montaggio video non lineare, che offre la possibilità di modificare l'ordine delle scene montate; un'esperienza ritenuta fondamentale dal regista ai fini della realizzazione dell'altro suo lavoro, Il mio viaggio in Italia (2001), un progetto di vecchia data, con cui Scorsese ha inteso rendere omaggio al cinema italiano del dopoguerra.
Grace of my heart (1996; Grace of my heart ‒ La grazia del mio cuore) di Allison Anders ha segnato per la S., dal 1979 in poi, l'unica parentesi di collaborazione con un regista che non fosse Scorsese ‒ il quale ha comunque partecipato al film in veste di produttore esecutivo.
Nel 1984, nonostante la notevole differenza di età, aveva sposato il regista Michael Powell.
Scorsese on Scorsese, ed. I. Christie, D. Thompson, nuova ed. aggiornata, London 2003, passim (trad. it. Milano 2003).