CHASSERIAU, Théodore
Pittore e incisore, nato il 20 settembre 1819 a Samana (San Domingo), morto a Parigi l'8 ottobre 1857. Allievo dell'Ingres, espose nel 1836 un Ritorno del figliuol prodigo (Museo de La Rochelle) e nel 1838 la Susanna al bagno e la Venere Anadiomene (Louvre). V'è in questi quadri una purezza di forme, una grazia dolce e malinconica, un'espressione poetica ben lontana dal suo maestro. Partito questi per Roma, il Ch. cadde sotto l'influenza del Delacroix. Questo doppio influsso fu assimilato da un temperamento pieno di genio. L'influenza dell'Ingres domina nei ritratti (vedi l'ammirevole Lacordaire, Louvre), specialmente in quelli muliebri, nello splendido quadro delle Due sorelle dell'artista (1842; Louvre) o nella figura coronata di fiori della signora de Cabarrus (museo di Quimper) e in numerosi studî (principessa Belgioioso, 1847; Larnartine, 1844; al Petit Palais de la Ville de Paris; A. de Tocqueville, ecc.). L'azione del Delacroix si palesa nella scelta di certi soggetti, nel colore caldo e vibrante di certe tele di soggetto orientale (il Caïd di Costantina [1845], nel museo di Versaglia), e di altre shakespeariane (Re Lear, Macbeth e Le streghe, ecc.), e specie nella Difesa delle Gallie (1855: museo di Clermont-Ferrand), una delle ultime e più belle opere dello Ch.
Già l'Andromeda (1842, coll. A. Chassériau) e le Troiane, per grandiosità compositiva e nobiltà d'espressione, fanno presagire nello Ch. eminenti doti di decoratore che si esplicarono nella decorazione delle cappelle dei fonti battesimali a Saint-Merri (1843) e a Saint-Roch (1854) e nell'ampia composizione della Deposizion nell'abside di Saint-Philippe du Roule (1855) e soprattutto nella serie dei magnifici chiaroscuri dello scalone della Corte dei conti (1844-48), i cui avanzi, dopo l'incendio avvenuto sotto la Comune, sono al Louvre. Sono, con quelle del Delacroix al Parlamento, le più belle composizioni decorative del sec. XIX. Nel 1846 un breve soggiorno in Algeria conferì nuova vivacità al suo orientalismo: ne risentirono le pitture della Corte dei conti, particolarmente alcuni gruppi biblici. Alcuni studî riportati dal viaggio, il meglio dell'opera sua, sono nella collezione A. Chassériau (La toletta di Ester, Donna saracena che allatta, le Ebree che cullano un bambino); debbono aggiungersi alcuni magnifici schizzi (Apollo e Dafne, Saffo). L'influenza dello Ch. si nota in alcune opere giovanili del Degas e del Moreau, e specialmente in quelle di Puvis de Chauannes.
Bibl.: A. Bouvenne, Th. Ch., souvenirs, Parigi 1884; M. Vachon, Le Conseil d'État et la Cour des Comptes, Parigi 1889; V. Chevillard, Th. Ch., Parigi 1893; H. Hieber, in Thieme-Becker, Künstler-Lexikon, VI, Lipsia 1912 (con bibl.); H. Marcel, Ch., Parigi 1911; M. Tourneux, Salons et exposition d'art (saggio bibl.), Parigi 1919; J.L. Vaudoyer, Alice Ozy, Parigi 1930.