Scrittore e giornalista statunitense (Terre-Haute, Indiana, 1871 - Hollywood 1945). Dopo i romanzi Sister Carrie (1900), Jennie Gerhardt (1911), The financier (1912), The titan (1914), The genius (1915), pervenne al capolavoro con An American tragedy (1925), romanzo in cui il tema dell'ingiustizia sociale è affrontato con spietata e coraggiosa obiettività. Nei suoi scritti politico-sociali (Dreiser looks at Russia, 1928; Tragic America, 1931; Thoreau, 1939; America is worth saving, 1941), D., da una posizione di accettazione fatalistica della legge del più forte, si andò spostando verso un più combattivo ideale socialisteggiante. Importanti le due opere autobiografiche: A book about myself (1922), Dawn (1931). Preoccupato più della critica sociale che dello stile, D. adopera un linguaggio giornalistico spesso non alieno da luoghi comuni e sciatterie; è tuttavia scrittore vigoroso ed è da considerarsi come il maggior romanziere naturalista americano.