JOUFFROY, Théodore
Filosofo francese, nato a Pontets (Giura) il 7 luglio 1796, morto a Parigi il 1 marzo 1842. Professore di filosofia all'École Normale, alla Sorbona e al Collège de France, fu uno dei più notevoli rappresentanti della corrente psicologico-spiritualistica che nella prima metà dell'Ottocento si oppose in Francia a quelle sensistiche e positivistiche, e che ebbe per massimo esponente il Cousin.
Scritti principali: Les sentiments du beau et du sublime (Parigi 1816); Cours de droit naturel (voll. 2, ivi 1834-35, 4ª ed. 1866); Mélanges philosophiques (ivi 1833, 4ª ed. 1866). Postumi ed editi da J. Damiron: Nouveaux mélanges philosophiques (ivi 1842, 3ª ed. 1872); Cours d'Esthétique (ivi 1843, 3ª ed. 1875). Il carteggio è stato pubblicato da A. Lair (ivi 1901). Pernio del pensiero del J. è la difesa dell'indipendenza della psicologia tanto rispetto alla vecchia metafisica quanto rispetto alle risoluzioni positivistiche della nuova filologia. Contro quest'ultima particolarmente il J. rivendica l'assolutezza dell'io, come causa irriducibile di tutto il mondo psicologico, e muove da ciò a una eoncezione spiritualistica dell'estetica e dell'etica.
Bibl.: L. Ollé-Laprune, Th. J., Parigi 1899; L. Lambert, Der Begriff des Schönen in der Ästhetik J.s, Giessen 1909; M. Salomon, J., Parigi 1910. Ulteriore bibliografia in Ueberweg-Oesterreich, Grundriss der Gesch. der Philosophie, V, 12ª ed., Berlino 1928, p. 69.