SCHULTZ, Theodore W.
Economista statunitense, nato ad Arlington (South Dakota) il 30 aprile 1902. Iniziò gli studi presso il South Dakota State College, proseguendoli all'università del Wisconsin dove si laureò (1928) e conseguì il Ph.D. (1930). Fu dapprima professore presso lo Iowa State College (1930-43) e poi titolare della cattedra Charles L. Hutchinson presso l'università di Chicago (1943-72). Nel 1979 gli è stato conferito il premio Nobel per l'economia, congiuntamente a W.A. Lewis della Princeton University, per la pionieristica ricerca nel campo dell'economia dello sviluppo e, specificamente, per la particolare enfasi assegnata ai problemi dei paesi in via di sviluppo.
Un primo aspetto innovativo degli studi di S. si è rivelato nell'approccio alle questioni agrarie. Nei suoi lavori sulla crisi dell'agricoltura americana degli anni Trenta e sulle politiche agrarie adottate nei paesi in via di sviluppo ha considerato il settore agricolo come una parte integrante dell'intera economia, basandosi nell'analisi dello sviluppo potenziale del settore agricolo sul criterio del disequilibrio: l'esistenza di un divario tra metodi produttivi tradizionali e metodi produttivi più efficienti costituisce la condizione necessaria per uno sviluppo dinamico. Sulla base di questo approccio S. critica quegli interventi di politica agraria, adottati sia nei paesi maggiormente industrializ zati sia in quelli in via di sviluppo, che, regolando il sistema dei prezzi attraverso l'impiego di tasse e sussidi, hanno distorto profondamente la produzione agricola e reso più lenta la crescita dei paesi in via di sviluppo. Una corretta politica agraria, al contrario, dovrebbe favorire la crescita della produttività nel settore agricolo piuttosto che sussidiare le imprese. A partire dagli anni Sessanta S. ha contribuito grandemente allo sviluppo della teoria del capitale umano, ritenuto, a differenza dal fattore terra, un fattore decisivo per spiegare l'arretratezza dei paesi in via di sviluppo. Da questa intuizione deriva che investimenti indirizzati a implementare la ''qualità'' della popolazione, specialmente nel campo della sanità e della scuola, possono ampliare significativamente le prospettive economiche e il benessere di tali paesi. S. infatti ha documentato che durante gli ultimi decenni diversi paesi a basso reddito hanno fatto registrare una significativa accelerazione dello sviluppo economico attraverso un miglioramento della qualità della propria popolazione.
Tra i principali lavori si ricordano: Capital rationing, uncertainty and farm-tenancy reform, in Journal of Political Economy (1940); Agriculture in an unstable economy (1945); Production and welfare of agriculture (1949); Declining economic importance of agricultural land, in Economic Journal (1951); Reflections on agricultural production, output and supply, in Journal of Farm Economics (1956); Investment in human capital, in American Economic Review (1961); Investment in human being (1962); Transforming traditional agriculture (1964); Institutions and the rising economic value of man, in American Journal of Agricultural Economics (1968); The value of ability to deal with disequilibria, in Journal of Economic Literature (1975); Distortions of agricultural incentives (1978); The economics of being poor (Nobel Lecture 1979), in Journal of Political Economy (1980); On the economics of agricultural production over time, in Economic Inquiry (1982); The changing economy and the family, in Journal of Labour Economics (1986); Restoring economic equilibrium: human capital in the modernizing economy (1990).