THEOMNESTOS (Θεόμνηστος, Theomnestus)
) 2°. - Pittore greco, attivo nella seconda metà del IV sec. a. C.
È noto per aver eseguito una pittura con figure di eroi, per commissione di Mnason, tiranno di Elatea nella Focide (338-297 a. C.), ricevendone il compenso di 20 mine per ogni personaggio dipinto (Plin., Nat. hist., xxxv, 107). L'aneddoto è evidentemente in relazione con altre notizie di compensi misurati da Mnason secondo il numero delle figure dipinte da Asklepiodoros per il gruppo dei dodici dèi (v. asklepiodoros, 1°) e ad Aristeides per una battaglia dei Persiani (v. aristeides, 2°); è lecita pertanto l'ipotesi che le pitture decorassero uno stesso edificio, forse una stoà di Elatea (Schreiber) e che Th. appartenesse alla scuola tebano-attica dei suoi probabili collaboratori, senza che ciò necessariamente escluda (Pfuhl) l'identificazione con l'omonimo scultore originario di Sardi (v. theomnestos, 1°).
Bibl.: H. Brunn, Gesch. der Griech. Künstler, II, Stoccarda 1889, p. 256; J. Overbeck, Schriftquellen, n. 1979; Th. Schreiber, in Festschrift fur O. Benndorf, Vienna 1898, p. 95; A. Reinach, Textes grecs et latins relatifs à l'histoire de la peinture ancienne, I, Parigi 1921, p. 302, n. 382; E. Pfuhl, Malerei u. Zeichnung der Griechen, II, Monaco 1923, p. 766; H. Fuhrmann, Philoxenos von Eretria, Gottinga 1931, p. 82; G. Lippold, in Pauly-Wissowa, V A, 1934, c. 2036, s. v., n. 15; S. Ferri, Plinio il Vecchio, Roma 1946, pp. 21; 181; E. Paribeni, in Enciclopedia Universale dell'Arte, VI, 1958, c. 878, s. v. Greco settentrionali e greco pontici centri.