THEOPROPOS (Θεόπροπος)
Bronzista della scuola di Egina, attivo nella prima metà del V sec. a. C.
La firma Θεόπροπος ἐποίε Αἰγινάτας, in caratteri della prima metà del V sec. a. C., è su di un grande blocco di calcare trovato a Delfi. L'iscrizione confermerebbe l'attribuzione a Th. del grande toro di bronzo, di cui resta in situ buona parte del basamento, offerto dai Corciresi in un'età non precisabile, per ringraziamento di una pesca miracolosa (Paus., v, 27, 9). In tal caso si potrebbe riferire a Th. anche l'analogo ex voto eretto ad Olimpia in quell'occasione (Paus., x, 9, 3 s.). Poiché l'uso di grappe a π nella base dei Corciresi a Delfi è sembrato più recente dell'età dell'iscrizione di Th., si è anche pensato (Amandry) di attribuire allo scultore anziché quel monumento, il Bove dei Plateesi, eretto in altra parte del santuario dopo la vittoria su Mardonio (479 a. C.), ricordato da Pausania senza indicazione dell'autore (x, 15, 1). Ma non si vede la necessità di pensare ad un errore di Pausania a proposito dell'autore del primo monumento, la cui base potrebbe essere stata restaurata più tardi, pur se il luogo di rinvenimento dell'iscrizione di Th. è più vicino alla presunta collocazione del monumento dei Plateesi, nell'area del tempio, che non alla base dei Corciresi, all'ingresso del santuario.
Bibl.: Th. Homolle, in Bull. Corr. Hell., XXI, 1897, p. 275 s.; H. Bulle-Th. Wiegand, in Bull. Corr. Hell., XXII, 1898, p. 330; J. Overbeck, Schriftquellen, n. 441 s.; H. Pomtow, in Ath. Mitt., XXXI, 1906, p. 453; id., in Pauly-Wissowa, Suppl. IV, 1924, c. 1205; G. Lippold, ibid., V A, 1934, c. 2226, s. v., n. 3; M. Bieber, in Thieme-Becker, XXXIII, 1939, p. 3; G. Lippold, in Handb., III, i, Monaco 1950, p. 98; P. Amandry, in Bull. Corr. Hell., LXXIV, 1950, pp. 10; 21; J. Marcadé, Rec. des signatures de sculpteurs grecs, I, Parigi 1953, p. 106.