THÉROIGNE de MÈRICOURT, Anne-Joseph Terwagne, detta
Eroina rivoluzionaria francese, nata a Marcourt (Lussemburgo belga) il 13 agosto 1762, morta a Parigi il 9 giugno 1817. Figlia d'un agricoltore, fu educata nel convento di Robermont, del quale era badessa una sua parente. Sedotta da un giovine signore delle rive del Reno, secondo la romanzesca leggenda raccolta e diffusa dal Lamartine, abbandonò la sua patria e si recò prima in Inghilterra, poi a Parigi. A Parigi capitò proprio all'esordire della rivoluzione e partecipò con passione alle sedute dell'assemblea nazionale. Aprì un salotto e vi riceveva la sera Sieyès, Danton, Mirabeau, C. Desmoulins, Petion, Romme, che vi conduceva un gentiluomo russo, il conte Strogonov. Vestita da amazzone, con un cappello piumato, pistole alla cintura e una sciabola a fianco, la Th. prendeva viva parte ai tumulti; parlava nei clubs dei Cordelieri e dei Giacobini. Nelle giornate del 5 e 6 ottobre 1789, la Th. ebbe gran parte: nella notte dal 5 al 6 ottobre arringò i soldati del reggimento di Fiandra e ne staccò molti dalla causa del re. Minacciata dalla polizia regia, scappò a Liegi nel 1790, ma incappò nelle mani degli Austriaci, che l'arrestarono e la tennero per qualche tempo chiusa nel castello di Kufstein nel Tirolo. Messa in libertà nel novembre 1791, tornò a Parigi. Riprese allora la sua vita di agitatrice rivoluzionaria e provocò le satire dei giornali realisti: negli Actes des apôtres Juleau diffamò la bella Th., che si vendicò uccidendolo, si dice, di propria mano nella sanguinosa giornata del 10 agosto 1792. Ma alla fine ella fu stanca di stragi e di sangue, cominciò a predicare la moderazione e l'indulgenza e alcuni seguaci di Marat la percossero e la oltraggiarono il 31 maggio 1793. L'atto fece dare di volta il cervello alla Th., che fu chiusa alla Salpêtrière, dove morì.
Bibl.: O. Erns, Théroigne de Méricourt, d'après des documents inédits tirés des Arch. secr. de la Maison d'Autriche, trad. P. Waechter, Parigi 1935.