THIENE (A. T., 24-25-26)
Cittadina della provincia di Vicenza, a 20 km. da questa città e a una decina di km. a oriente di Schio, 147 m. s. m., nell'alta pianura veneta tra le valli dell'Astico e del Leogra, in vista delle Prealpi. Un tempo notevole come città fortificata, è centro industriale d'una certa importanza (filande di seta e di lana, fabbriche di cappelli) e il suo mercato del lunedì è uno dei più frequentati della provincia. Possiede nobili edifici, tra i quali un castello merlato alla guelfa. Il comune (che si estende su un territorio di 18,3 kmq., di cui 14,4 occupati da campi di cereali e di foraggi) contava, nel 1881, 6484 ab., aumentati a 8663 nel 1911 e 10.448 nel 1931; di essi 8200 vivono a Thiene.
Monumenti. - L'edificio artisticamente più importante è il castello fatto costruire da Giovanni Da Porto nel '400 avanzato, con prevalenti forme gotiche veneziane. Esso passò successivamente ai Colleoni e ai conti Thiene, che vi hanno una pregevole raccolta di opere d'arte. Ivi dipinsero, secondo il Vasari e il Ridolfi, Paolo Veronese e il suo allievo G. B. Zelotti: restano solo ben conservati gli affreschi di una sala terrena, attribuiti ora al veronesiano G. A. Fasolo. È annessa al castello la gotica chiesetta quattrocentesca di S. Maria, in cui si trova un rilievo lombardesco. Nella chiesa di S. Vincenzo sono resti di affreschi dei secoli XIV-XV. Nel duomo, dipinti di Sebastiano Ricci, del Carpioni e di altri.
Bibl.: A. Lorenzoni, Marostica, ecc., Milano s. a.; G. Fiocco, P. Veronese, Bologna 1928 (con bibl.); G. Fasolo, Le ville del Vicentino, Vicenza 1929 (per gli affreschi veronesi dello Zelotti e del Fasolo, pp. 59 e 60 e tavv. 4-9).
Storia. - Si sviluppò intorno a un primitivo insediamento romano. Del paese ebbero investitura feudale i vescovi di Padova che, a loro volta, lo subinfeudarono, con diritto di costruirvi un castello, al canonico Tisone e alla comunità stessa. Subì l'assalto (1259) dei crociati che distrussero la stirpe degli Ezzelini, e fu annientato; ma, a poco a poco, si riebbe e ritornò a prosperare, in grazia della sua favorevole postura e delle risorse agricole locali. Durante la dominazione viscontea fu sede d'un capitano, e, sotto quella veneziana, d'un vicario. Fu costante nella fedeltà alla repubblica; tanto che, nel 1487, gli abitanti di Thiene presero d'assalto il castello di Rovereto, occupato dai Tedeschi, inalberandovi il vessillo di San Marco: per cui ebbero in compenso dal doge Agostino Barbarigo (6 ottobre 1492) la concessione della cittadinanza e d'un mercato franco (che alcuni vorrebbero far risalire al sec. XII), ampliata, nel 1640 (doge Francesco Erizzo) con quella d'una fiera franca nel primo lunedì d'ogni mese. Allo sfruttamento delle risorse agricole, si aggiunse, fino dal '700, l'industria dei manufatti di lana, tuttora fiorente.
Bibl.: A. Amati, Dizionario corografico dell'Italia, Milano, VIII, i, pp. 241-243; A. Giongo, Storia di Thiene, ecc., Thiene 1881; S. Rumor, Il castello di S. Maria di Thiene. I Porto. I Colleoni, Vicenza 1887; Ristampa dei capitoli e terminazioni di Nicolò Delfini e Sebastiano Foscarini... capitani di Vicenza per il buon governo di Thiene, ivi 1781 (ristamp. 1788 e 1794); id., Bibliografia della città e provincia di Vicenza, ivi 1891, s. v. Thiene.