THIMRAE
Nome di una Lasa presente nel registro inferiore di uno specchio vulcente, ora nel Cabinet des Médailles, a Parigi (Etr. Sp., tav. clxxxi).
Elena (Elenai) seduta e Menelao (Menle) stante sono attorniati da Agamennone (Achmemrun) a destra e Alessandro (Elchsntre) a sinistra incoronato da Mean seguita da una cerva. Presso gli Atridi sta Th. (Lasa Thimrae) nuda, alata, girata di profilo a destra verso un albero, con alabastron nella mano sinistra e discerniculum nella destra; dall'altro lato Aefas presso un albero; nell'esergo seduta su una corolla Lasa Racuneta, alata e diademata, regge anch'essa alàbastron e discerniculum. È chiaro che qui le Lase non sono altro che ninfe, geni servitori, che adornano Elena, reggendo in mano oggetti da toletta, e non hanno rapporti coll'Oltretomba come supposto a torto dal Welcker. La Fiesel ha connesso Th. con l'epiteto di Apollo Θυμβραῖος (cfr. il toponimo Thymbros e il fiume Thymbris).
Bibl.: C. Pauli, in Roscher, V, 1916-24, c. 800, s. v.; E. Fiesel, in Pauly-Wissowa, VI A, 1936, c. 280, s. v. Vimrae; F. De Ruyt, Charun démon étrusque de la mort, Bruxelles 1934, p. 210 s.; G. A. Mansuelli, Studi sugli specchi etruschi, IV, in St. Etr., XX, 1949, p. 92 s. Per la forma Th.: E. Fiesel, Das grammatische Geschlecht im Etruskischen, Gottinga 1922, p. 32; E. Fiesel, Namen des griechischen Mythos im Etruskischen, Gottinga 1928, p. 36; B. A. Terracini, Su alcune congruenze fonetiche fra etrusco e italico, in St. Etr., III, 1929, p. 228; R. Herbig, Götter und Dämonen der Etrusker, Heidelberg 1948, fig. 3, p. 13.