HEYWOOD, Thomas
Drammaturgo e poligrafo inglese, nato nel Lincolnshire e vissuto approssimativamente dal 1570 al 1650. Studiò forse all'università di Cambridge. Nel 1598 faceva parte della compagnia dell'impresario Ph. Henslowe e poco dopo appare impegnato in altre compagnie drammatiche. Nella prefazione della tragedia The English Traveller (1633) egli ci dichiara di aver "avuto mano, o per lo meno un buon dito, in duecento-venti drammi", ma di questi solo ventitré sopravvivono, e in alcuni casi si tratta di rimaneggiamenti o di adattamenti, più che di opere originali. T. H. è il tipo del drammaturgo elisabettiano mestierante del teatro, più che poeta. Egli scriveva unicamente per le scene, e protestò anzi contro la pubblicazione delle sue opere.
Compose alcuni drammi storici: King Edward the Fourth (1600), The Troubles of Queene Elizabeth (1605); numerosi drammi illustranti casi patetici della vita domestica, in genere rifuggenti dai massacri e dagli eccidî tanto cari agli altri drammaturghi elisabettiani, quali: The Fair Maid of the West (1631), The Rape of Lucrece (1608), The Fayre Mayde of the Exchange (1607), A Challenge for Beautie (1636), The Wise woman of Hogsdon (1638), Loves Maistresse (1636), The Royall King, and the Loyall Subject (1637), ecc. Ma il dramma migliore di H. è: A Woman kilde with Kindnesse (1607), per il quale l'autore fu compensato con tre sterline. In esso si narra della spietata ma non sanguinaria vendetta d'un marito tradito, riprendendo un motivo che si può ricollegare alla novella di Salimbene del senese Bernardo Lapini, detto Illicini (1511). Tale motivo fu anche trattato variamente dal Bandello (I, 4), dal Painter, dal Fenton. Si volle trovare un tocco di moderna raffinatezza e quasi di umanitarismo nella trattazione moralistica di certe situazioni drammatiche di H., che Charles Lamb definì a prose Shakespeare; ma non si sa bene come prendere questo ambiguo complimento a doppio taglio. Lamb lo lodò anche per la sua completa anglicità e per aver quasi sempre evitato il predominante motivo d'ispirazione italiana. Ma queste sue stesse limitazioni rivelano le sostanziali deficienze di H. Abilissimo costruttore di scene di effetto teatrale, ricco di trovate e di situazioni interessanti, manca a H. quasi interamente l'afflato della poesia, l'impeto dell'universalità. Egli ci dà la rappresentazione della vita comune, considerata da un punto di vista mediocre e borghese; dei sentimenti familiari e sociali del suo tempo e del suo paese, ma quasi sempre in forma esteriore e superficiale. Si comprende come tali drammi abbiano avuto grande successo al tempo loro; ma per questa stessa loro voga teatrale, più tecnica che artistica, essi sopravvivono oggi con scarsa vitalità, se si eccettui forse il capolavoro A Woman kilde with Kindnesse.
H. scrisse anche un poema storico, Troia Britannica (1609), dei poemi, una Apology for Actors (1612), una Life of Merlin (1641), e perfino una Hierarchie of the Blessed Angells (1635).
Ediz.: Dramatic Works of T. H., with notes, ecc. (Londra 1874, volumi 6); Best Plays, a cura di A. W. Verity, con introduz. di J. A. Symonds, nuova ed., Londra 1923 (Mermaid Series).
Bibl.: O. Cromwell, T. H.: A Study in the Elisabethan Drama of everyday Life, 1928; A. M. Clark, T. H., Playwright and Miscellanist, Londra 1931; A. Ch. Swinburne, The age of Shakespeare, Londra 1909.