SARGENT, Thomas J.
Economista statunitense, nato a Pasadena (California) il 19 luglio 1943. Iniziò gli studi presso l'università della California, a Berkeley, dove si laureò nel 1964; nel 1968 conseguì il Ph.D. presso la Harvard University, dove in seguito avrebbe insegnato dopo aver iniziato la carriera accademica. Dal 1982 professore di Economia presso l'università del Minnesota e attualmente consulente economico della Federal Reserve Bank di Minneapolis, S. è, insieme a R.E. Lucas, l'esponente più rappresentativo della scuola della nuova macroeconomia classica, affermatasi prepotentemente nella disciplina economica durante gli anni Settanta.
Con i suoi lavori iniziali S. ha offerto una robusta base teorica ed empirica alle proposizioni della nuova macroeconomia classica sia nel campo della teoria economica sia in quello della teoria della politica economica. In particolare S. ha sostenuto che il tasso di disoccupazione oscilla intorno al tasso naturale di disoccupazione, e cioè quel tasso di disoccupazione che corrisponde all'equilibrio sul mercato del lavoro, e, quindi, non mostra alcuna correlazione con il tasso d'inflazione. Tuttavia permane un comovimento tra prodotto (e dunque occupazione) e inflazione a causa dell'incapacità degli operatori economici di distinguere, sulla base dell'osservazione del prezzo di mercato, tra la variazione dei prezzi relativi e la variazione dei prezzi assoluti. Partendo dall'ipotesi del tasso naturale S. ha quindi evidenziato come i responsabili della politica economica non possano ridurre il tasso di disoccupazione attraverso l'impiego di politiche monetarie sistematiche: infatti le uniche politiche economiche che producono un effetto sulle variabili reali sono quelle impreviste, che sorprendono gli operatori economici. I lavori successivi di S. si sono orientati lungo diverse direttrici, di cui due appaiono particolarmente significative. Anzitutto S. ha studiato l'interazione tra la dinamica dell'economia e il processo di apprendimento degli operatori economici relativamente sia alla struttura che alla forma ridotta del modello ''rilevante'': nel caso in cui gli operatori economici ristimino in ogni periodo il modello con il metodo dei minimi quadrati, l'economia converge a un equilibrio in cui la legge di moto percepita dagli operatori converge a quella effettiva dell'economia, dato un insieme di restrizioni sul processo di apprendimento e sulla dinamica dell'economia. In secondo luogo S. ha mostrato che, paradossalmente, il finanziamento del disavanzo pubblico con emissione di titoli può comportare nel lungo periodo un tasso d'inflazione maggiore di quello che si sarebbe avuto, se inizialmente si fosse finanziato immediatamente il disavanzo pubblico con moneta.
Tra i principali lavori di S. si ricordano: Rational expectations, the real rate of interest and the natural rate of unemployment, in Brookings Paper on Economic Activity (1973); Rational expectations and the dynamic of hyperinflation, in International Economic Review (1973); Rational expectations, the optimal monetary instrument and the optimal money supply rule, in collaborazione con N. Wallace, in Journal of Political Economy (1975); Rational expectations and the theory of Economic Policy, in Journal of Monetary Economics (1976); Estimation of dynamic labour demand schedules under rational expectations, in Journal of Political Economy (1978); Macroeconomic theory (1979); Some unpleasant monetarist arithmetic, in collaborazione con N. Wallace, in Federal Reserve Bank of Minneapolis, Quarterly Review (1981); The real-bill doctrine versus the quantity theory: a reconsideration, in collaborazione con N. Wallace, in Journal of Political Economy (1982); A model of commodity money, in collaborazione con S.J. Grossman, in Journal of Monetary Economics (1983); Autoregressions, expectations and advice, in American Economic Review (1984); Interest on reserves, in Journal of Monetary Economics (1985); Irrelevance of open market operations in some economies with government currency being dominated in rate return, in American Economic Review (1987); Dynamic macroeconomic theory (1987); Two models of measurements and the investment accelerator, in Journal of Political Economy (1989); Convergence of least squares learning mechanisms in self-referential linear stochastic models, in collaborazione con A. Marcet, in Journal of Economic Theory (1989); Deregulation, debt and downturn in the U.K. economy, in National Institute Economic Review (1992); Seasonality and approximation errors in rational expectations models, in collaborazione con L.P. Hansen, in Journal of Econometrics (1993).