ELIOT, Thomas Stearns
Poeta e critico, nato a St. Louis (Missouri) nel 1888; dopo gli studî universitarî a Harvard, studiò alla Sorbona nel 1911 e a Oxford; fu per un po' impiegato di banca a Londra, poi si dedicò alla letteratura; nel 1927 si naturalizzò cittadino britannico e aderì al ramo anglo-cattolico della chiesa anglicana.
La lettura del Symbolist Movement in Literature di Arthur Symons gli rivelò nel 1908 i poètes maudits, soprattutto Laforgue, l'influsso del quale è evidente nei primi versi dell'Eliot: The Love Song of J. Alfred Prufrock (Londra 1917). I Poems pubblicati nel 1919 consistevano solo di 24 poesie; seguì nello stesso anno Ara Vos Prec, con influssi della lirica provenzale e dello stil nuovo italiano, per i quali l'E. è debitore soprattutto a Ezra Pound; ma il poema che rese l'E. noto e discusso fu The Waste Land (1922), che è l'espressione più alta, in forme allusive e simboliche, dell'inaridimento di tutta una classe sociale quale si manifestò nel dopoguerra. Ispirandosi alla poesia dotta e filosofica di quelli che egli ha definito i tre movimenti metafisici della tradizione europea (lo stil nuovo, la maniera di John Donne, la maniera del Laforgue), e lasciando libero giuoco alle associazioni cosiddette subcoscienti, l'E. iniziò in poesia una rivoluzione parallela a quella del Joyce nella letteratura narrativa. Impostatasi su un pessimismo assai vicino a quello del Laforgue, la poesia dell'E. ha cercato rifugio dal desolato stato d'animo espresso in The Waste Land nelle certezze della fede cristiana (Ash-Wednesday, 1930; sacre rappresentazioni: The Rock; Murder in the Cathedral, 1935). Fondatore di una delle riviste letterarie più importanti del mondo anglosassone, The Criterion (1922 segg.), l'E. critico (The Sacred Wood, 1920; Essays Ancient and Modern, 1936, ecc.) ha segnato un ritorno alla ragione, al lucido freno imposto all'emotività romantica. Notevole l'influsso di Dante (di cui l'E. ha scritto un profilo, Dante, 1929) sulle teorie dell'E. circa la creazione artistica.
Varie versioni italiane delle poesie: La terra desolata, a cura di M. Praz, in Circoli, II (1932); Canto di Simeone e La figlia che piange di E. Montale, in Circoli, III (1933); Il canto d'amore di J. A. Prufrock e Mercoledì delle Ceneri, di L. Berti, in Letteratura, 1937 (nello stesso numero vers. di Frammento d'un agone, a cura di M. Praz); Mercoledì delle Ceneri, a cura di S. Baldi, in Frontespizio, IX (1937); ed altre.
Bibl.: A. Oras, The Critical Ideas of Th. S. E., Tartu 1932; F. O. Matthiessen, The Achievement of Th. S. E., Oxford 1935; M. Praz, Th. S. E. e Dante, in Letteratura, 3 (1937).