YOUNG, Thomas
Medico, fisico ed egittologo, nato a Milveston il 13 giugno 1773, morto il 10 maggio 1829 a Londra. Fu fanciullo prodigio, e a tredici anni già possedeva le umanità, aveva dimostrato notevoli abilità meccaniche, e inoltre studiava lingue orientali. All'età di quattordici anni, ebbe un posto d'istitutore privato che tenne per cinque anni. Nel 1792 venne a Londra a studiare medicina, e dopo varî viaggi e numerose ricerche di fisiologia fu laureato a Gottinga. Nel 1797 entrava all'università di Cambridge, nel 1798 pubblicava i suoi primi esperimenti sull'interferenza della luce. Stabilitosi a Londra come medico (1799), fu incaricato nel 1801 di un corso di filosofia naturale alla Royal Institution, che tenne per due anni. Nel 1814 fu nominato al St George's Hospital, ma presto si ritirò dall'esercizio della professione. Nel 1814 fu fatto consulente dell'Ammiragliato per la costruzione delle navi, e consulente governativo nel problema dell'illuminazione a gas che allora si tentava. Ebbe poi il posto fisso d'ispettore dei calcoli alla Società di assicurazione Palladium. Nel 1816 fu fatto anche direttore per un tempo del Nautical Almanach.
Young è stato detto il fondatore dell'ottica fisiologica. Fu il primo a dimostrare che l'accomodamento visivo dipende dalla curvatura del cristallino, e a illustrare il meccanismo della percezione dei colori. I suoi imponenti lavori di sinossi medica gli hanno valso un posto fra i trattatisti.
La sua memoria del 1801 sulla teoria della luce e dei colori è la prima affermazione della teoria ondulatoria proposta da C. Huygens e poi abbandonata. Ma la critica violenta di Brougham rese vano lo sforzo di Y., lasciando ad A.-J. Fresnel la gloria della riscoperta 14 anni , più tardi. Nel 1809 Y. spiegò sulla base della sua teoria il variare dell'indice di rifrazione nei cristalli uniassici, la dispersione, e nel 1816, dopo gli esperimenti di Arago e Fresnel, anche la polarizzazione.
Nel 1804 Y. propose la teoria dell'azione capillare, riproposta di poi indipendentemente da Laplace (1805). Fu il primo a usare il termine "energia" per definire il modulo di elasticità.
Y. fu anche egittologo insigne. Intorno all'opera da lui spiegata nella lettura dei geroglifici, di cui è stato il primo e geniale decifratore, vedi egittologia. La morte immatura troncò i suoi lavori sul demotico, nel quale dimostrava una conoscenza profonda. Tra i suoi lavori egittologici, citiamo: Remarks on Egypt. papyry and on the inscription of Rosetta, in Archaeologia, XVIII, Londra 1815, p. 59; Egypt (Supplementi alla 4ª e 5ª ed. dell'Enc. Britannica, IV, 1819). Con aggiunte in appendice della 2ª ed. dei viaggi del Belzoni; Observations on a fragment of a very anc. Greek manuscript on papyrus, in Archaeologia Britannica, Londra 1819, XIX, p. 157; On the egypt. literature, in Museum Criticum, VI, Cambridge 1816, p. 155, VII, 1821, p. 329; Hierogl. Fragments, Londra 1823; An account of some recent discoveries in hierogl. literature and Egypt. Antiquities, ivi 1823; Hieroglyphics, voll. 2, ivi 1823-28; Rudiments of an Egypt. Dictionary, ivi 1831, nell'introduzione: Astron. Chronology of Egypt from Ptolomy; Miscellaneoas Works, ivi 1855.
Disse di lui H. Helmholtz: "fu una delle menti più penetranti che siano mai state: ma ebbe la sfortuna di soverchiare di troppo in sagacità i contemporanei, così che molte delle sue cose rimasero sepolte senza frutto nei volumi della Royal Society, dove oggi i cercatori d'oro le vengono riscoprendo".
Bibl.: F. J. Arago, Th. Y., Boston 1859; id., Th. Y., Parigi 1854; H. Gurney, Memoir, Londra 1831; G. Peacock, Life of Th. Y., ibid., 1855; id., The Life and Writings of Th. Y., ibid., 1856.