THUPLTHA
Dea etrusca, il cui nome si trova solo al genitivo su alcuni oggetti votivi (thuplthas, thuflthas, thufulthas) e tre volte sul fegato di bronzo di Piacenza, scritto per intero nella regione 16′ e abbreviato (thuf) nelle regioni 16 e 1′ (che il ϑ della regione 20 debba pure indicare Th. è dubbio). Da Th. fu supposta derivare la forma aggettivale thuflthicla, che appare in tre iscrizioni etrusche. Dalla scarsa documentazione si può solo supporre che il nome Th. si riferisca a una divinità, ma non si può definirne né il carattere né le attribuzioni. Per questa ragione le identificazioni proposte - divinità infera, dea salutare, Ops, Cerere, gli dei Consentes et Complices - sono da considerare infondate.
Bibl.: Pauli, in Roscher, Lexik. d. Mytholog., s. v.; Corssen, Sprache d. Etrusk., I, p. 639; Bugge, Etrusk. Forschung. u. Stud., IV, p. 217; Deecke, Etrusk. Forschung., IV, p. 30 segg.; Thulin, Die Goetter d. Martianus Capella, in Religionsg. Versuche u. Vorarb., III, 1906, p. 34 segg.; Corpus Inscript. Etrusc., 445, 446, 2340, 2341; Corp. Inscript. Ital., 2603 bis; Milani, Il piombo scritto di Magliano, in Monum. ant. dei Lincei, II (1893); p. 58; C. Clemen, Die Religion d. Etrusker, Bonn 1936, p. 23; M. Buffa, Nuova raccolta di iscrizioni etrusche, Firenze 1935, nn. 192, 194.