THUTMOSIS
Nome di quattro faraoni della XVIII dinastia. Di questi solo il terzo presenta maggiore interesse per la storia dell'arte. Il ritratto di Th. III si può infatti dire un caso tipico per intendere il particolare contenuto del ritratto egiziano (v. ritratto, 2). Th. I (1528-1498 a. C.) ampliò i confini dell'Egitto e fu probabilmente il primo a esser sepolto nella Valle dei Re (v.). Lasciò la successione alla figliastra Hashepsowe, moglie di Th. II il quale mori in giovane età. Il figlio di questi, Th. III (1504-1450 a. C.) regnò dapprima sotto la tutela e fu poi successore della zia Ḥashepsowe. Dopo la morte della regina, nel 1483, Th. intraprese vaste campagne in Siria-Palestina, in una delle quali raggiunse e attraversò l'Eufrate. Nonostante le statue che raffigurano il sovrano siano assai numerose, per nessuna di esse si può parlare di veri intenti ritrattistici. Esse sono tutte assai affini a quelle di Ḥashepsowe (v.) non solo stilisticamente, ma anche fisionomicamente tanto che, in genere, è difficile sceverare tra le varie opere pervenuteci quelle che appartengono all'una o all'altro, anche perché spesso Th. usurpò effigi di quella regina.
Questa generica "aria di famiglia", espressa soprattutto dagli occhi alquanto ravvicinati e dal naso forte, ma ben disegnato e leggermente arrotondato in punta, si nota anche nei ritratti dei sovrani successivi, Amenophis II e Thutmosis IV, per nessuno dei quali si può stabilire una rigorosa distinzione iconografica ove manchi il corredo epigrafico. In alcuni casi, tuttavia, l'attribuzione al terzo Th. è resa certa- oltre che dal taglio del viso tendente al rettangolare, con un mento alquanto piccolo e sfuggente- dal naso che, soprattutto in profilo, appare marcato e col dorso lievemente arcuato. Tali caratteristiche, per altro, troverebbero una singolare rispondenza nella struttura del volto del re rilevata dalla sua mummia (G. Elliot-Smith, The Royal Mumies, Cat. Gen. Caire, Il Cairo 1912, pp. 32-36, tav. xxviii). Tra le varie statue che rappresentano Th. negli atteggiamenti usuali della statuaria regale (stante, seduto, inginocchiato in posizione di offerente, in gruppo con divinità, in forma di pilastro osiriano, in aspetto di sfinge) una delle più notevoli è quella del Cairo (n. 42053), proveniente da Karnak, che lo raffigura gradiente, con il capo ricoperto dalla corona bianca.
Th. IV (1416-1408) nipote di Th. III, liberò dalle sabbie la sfinge e morì a circa 25 anni di età.
Bibl.: H. R. Hall, Head of a Monarch of the Tuthmosid House in the British Museum, in Journ. Eg. Arch., XIII 1927, pp. 133-134, tavv. XXVII-XXX; H. R. Hall, A new Portrait-head of Tuthmosis III (?) at Berlin and the Portraits of Hatshepsut, ibid., XV, 1929, pp. 78-79, tavv. XV-XVI; C. Aldred, The Statue Head of a Tuthmoside Monarch, ibid., XXXIX, 1953, pp. 48-49, tav. III; J. Vandier, Manuel d'Archéologie égyptienne, III, Parigi 1958, pp. 302-305 (con la lista delle statue attribuite); W. C. Hayes, The Scepter of Egypt. A Background for the Study of the Egyptian Antiquities in the Metropolitan Museum of Art, II, Cambridge (Mass.) 1959, pp. 114-123; S. Bosticco, Testina di un sovrano Tuthmoside nel Museo Barracco, in A. F. Gabrieli, Scritti orientalistici offerti nel sessantesimo compleanno, Roma 1964, pp. 35 ss.