TIA (sigla dell’ingl. Transient Ischemic Attack)
Attacco ischemico transitorio che corrisponde alla temporanea riduzione della normale portata del flusso sanguigno in una definita area cerebrale (mini-stroke), con conseguente breve disfunzione neurologica che non dura più di 24 ore. Se i sintomi persistono oltre questa finestra temporale si parla di ictus. La frequenza dei TIA è maggiore nei pazienti oltre i 65 anni di età. Le cause dei TIA risiedono principalmente in piccole occlusioni trombo-emboliche o riduzioni del flusso ematico arterioso, per la presenza di placche ateromasiche a livello carotideo. I TIA spesso vengono interpretati come un evento patologico premonitore di possibili successivi fenomeni ischemici di più ampia portata. I pazienti che hanno avuto eventi di TIA sono anche quelli che vanno incontro nel primo anno, con una frequenza di 10 volte superiore rispetto alla popolazione normale, a ictus cerebrovascolari.
I sintomi possono variare molto da soggetto a soggetto, e dipendono dall’area cerebrale coinvolta. Inizialmente si possono osservare: perdita temporanea della vista (amaurosi transitoria); difficoltà nell’eloquio (afasia); difficoltà nel pronunciamento verbale (disartria); debolezza di un lato del corpo (emiparesi); alterazioni della sensibilità soggettiva e formicolio (parestesie) a un lato del corpo. È importante ricordare che non vi è mai la perdita dello stato di coscienza. Può essere inoltre frequente una diagnosi differenziale con casi di emicrania atipica che si presentano con alterazioni dello stato visivo e mal di testa.
La prevenzione dei TIA, come di molti accidenti vascolari, è data dall’uso di anticoagulanti, ma il trattamento iniziale spesso consiste nella somministrazione di aspirina. In seguito si fa uso di clopidogrel e ticlopidina. L’elettrocardiogramma (ECG) può mettere in evidenza la presenza di fibrillazione atriale, spesso causa di TIA, o di altre aritmie che inducono la formazione di emboli che giungono al cervello. L’ecocardiogramma può mostrare la presenza di trombi. Da un punto di vista chirurgico può essere necessario praticare una tromboendoarteriectomia (TEA) carotidea che previene efficacemente l’ictus ischemico. Nel caso di TIA in crescendo con rischio imminente di ictus, la TEA viene eseguita entro 24 ore, altrimenti può essere programmata nelle 96 ore successive. Le stroke units, diffuse in molte realtà ospedaliere, sono le strutture specializzate dove trattare la patologia.