TIBERIADE (A.T., 88-89)
Città della Palestina, situata quasi al centro della sponda occidentale del lago omonimo. La parte vecchia, la cui costruzione risale all'epoca delle crociate, è cinta di solide mura, di grande spessore, rinforzate da robuste torri oggi in parte cadenti; è tutto un dedalo di vie strette e tortuose, con una piazza per il mercato discretamente ampia e un piccolo portico; è stata frequentemente danneggiata da terremoti, tra i quali uno violentissimo nel 1837. Un sobborgo recente, di ville e palazzine, si è formato fuori delle mura, specie lungo la via per Nazareth. Tiberiade gode di un clima mite e per la sua amena posizione e i suoi pittoreschi dintorni, attrae numerosi forestieri, ma non ha avuto in tempi recenti uno sviluppo comparabile a quello di altre città della Palestina. Nel 1922 contava 6950 abitànti, nel 1931 circa 8600, nel 1935 superava già i 9000, di cui circa 5800 Ebrei.
A 2 km. a sud di Tiberiade vi sono alcune sorgenti termali (62°) utilizzate per bagni. Per il lago di Tiberiade, vedi gennesaret.
Monumenti. - Tiberiade non presenta elementi d'interesse artistico: la chiesa dei francescani dedicata a S. Pietro, quella dei greci-ortodossi, le moschee e le sinagoghe sono costruzioni recenti con utilizzazione di materiale medievale o arabo. La cinta delle mura costruita nel sec. XVIII che correva lungo la riva è stata. distrutta: resta al nord e nord-est una cadente parte del muro con rozze torri e la fortezza di Daher. La città primitiva che si estendeva a sud del centro attuale, ha lasciato numerose tracce nei Campi disseminati di colonne e capitelli. Nel 1920 gli scavi eseguiti in quest'area dalla Jewish Palestine Exploration Society, rimisero in luce una bella sinagoga, e scavi ancora in corso hanno rivelato varî edifici romani.
Storia. - Tiberiade (Τιβερίας, Tiberias) fu fondata da Erode Antipa in onore dell'imperatore Tiberio sulla preesistente Rakkat, circa il 26 d. C. La costituzione della città era ellenistica, con bulè di 600 membri, alla cui testa stava un arconte; ma la popolazione era mista di ebrei e pagani. La città fu elevata a capitale della Galilea ai danni di Sepphoris. Favorita dall'imperatore Claudio, se i suoi abitanti si chiamarono in monete Claudiei. Separata dalla Galilea circa il 61 per essere affidata al governo di Agrippa II, fino alla sua morte (100 d. C.).
Durante la guerra giudaica di Vespasiano, aprì le porte e ottenne grazia. Celebre nei secoli III e IV come sede di scuola rabbinica e residenza del patriarca giudaico. Ma la città aveva anche templi pagani.
Nel secolo V Tiberiade divenne sede di vescovato. Nel 614, quando i Persiani invasero la Palestina, i suoi abitanti ne favorirono l'avanzata. La città rimase sotto il dominio persiano sino al 628 quando, avendo l'imperatore Eraclio sconfitto Cosroe II, fu rioccupata dai Bizantini. Pochi anni dopo, nel 637, fu conquistata dagli Arabi, i quali nell'ordinare la Palestina la scelsero a capitale della "provincia del Giordano".
Con la conquista araba s'inizia un moto di emigrazione dell'elemento ebraico e d'immigrazione di genti arabe che muta gradatamente il carattere etnico della città. Tiberiade, come la maggior parte della Palestina, diviene a poco a poco una città essenzialmente arabo-musulmana. Verso la fine del sec. X al dominio dei califfi di Baghdād si sostituì quello dei Fatimiti d'Egitto e nel 1071 quello dei Selgiuchidi. Nel 1096 fu conquistata dai crociati e data in feudo a Tancredi che ne restaurò le mura e vi creò un vescovato latino. Nel 1187 fu presa da Saladino. Restituita ai Franchi nel 1240 fu, sette anni dopo, rioccupata stabilmente dagli Egiziani. Quando, nel 1517, al dominio egiziano sottentrò il dominio turco, Tiberiade non era se non una rovina. Nel 1570 un ricco ebreo, Giuseppe Nasi (Joao Miguis), ottenne dal sultano Selim II l'autorizzazione a ricostruire Tiberiade. Egli si proponeva di farne un importante centro ebraico in Palestina: ma il suo disegno non si realizzò se non in misura molto modesta. Nel sec. XVIII Tiberiade fu restaurata e fortificata dal famoso sceicco indigeno ‛Omar es-Zahir, conosciuto generalmente sotto il nome di Dahir, il quale invano vi fu assediato da un esercito ottomano.
Sin da quel tempo Tiberiade è stata una delle città di Palestina verso cui si è orientata l'immigrazione degli Ebrei. Il moto si è intensificato dopo la guerra mondiale, durante la quale, nel 1918, cessò il dominio ottomano.