EVOLI, Tiberio
Nacque a Melito di Porto Salvo (Reggio Calabria), da Giacomo e Filomena Laganà, il 18 dic. 1872. Compiuti gli studi secondari nel liceo reggino "Campanella", nel 1892 iniziò il corso di medicina e chirurgia nell'università di Napoli e si indirizzò poi verso la specializzazione in ostetricia e ginecologia, divenendo medico interno nella clinica ostetrica di Firenze. Politicamente impegnato su posizioni di sinistra, aderì al movimento irredentista facente capo a M. R. Imbriani e a R. Mirabelli; intorno al 1895 divenne membro del partito socialista e nel 1896 presidente del Circolo socialista "Nicola Barbato" di Melito.
Nel 1897 l'E. partecipò volontario alla guerra greco-turca, militando con i Greci nella legione organizzata dal colonnello Bertè e inquadrata, con quella di A. Cipriani, nelle truppe agli ordini di Ricciotti Garibaldi. A partire dal 1898 partecipò attivamente al movimento operaio in Calabria: noto ormai come socialista e segnalato dalla questura di Reggio Calabria come elemento sovversivo, non solo fu escluso dalla scuola di sanità militare, ma, avendo appreso che nei suoi confronti era stato emesso un ordine di arresto, nel 1900 dovette riparare, via Milano, prima a Lugano e poi a Parigi.
Tornato in Italia dopo due anni, l'E. fondò, con E. Villa di Milano e U. Brunelli di Ravenna, l'Associazione nazionale dei medici condotti, della quale fu vicepresidente fino al 1924, quando l'Associazione stessa venne disciolta dal governo fascista. Nel 1903 diede vita a Reggio Calabria, con P. Namia, al giornale politico La Lotta; nel 1906 costruì a Melito di Porto Salvo la Casa del popolo, che mise a disposizione delle organizzazioni operaie cooperative e di mutuo soccorso. Si impegnò nella lotta sociosanitaria contro la malaria, vero flagello per la Calabria: nel 1907 fondò, con A. Celli, il Comitato antimalarico calabrese e nel 1911 istituì a Bagaladi, nel Reggino, un sanatorio antimalarico per ospitare i malati cronici.
Era intanto nata nell'E. l'idea della costruzione di un efficiente ospedale a Melito di Porto Salvo.
Nel novembre del 1907 un terremoto aveva distrutto i comuni di Ferruzzano e Bruzzano, in provincia di Reggio, e centinaia di feriti, per la mancanza di idonee strutture, erano stati costretti a giacere per due giorni all'aperto; nel gennaio del 1908 l'E. progettò la fondazione di un nosocomio. Il proposito fu tragicamente rafforzato dal successivo terremoto del dicembre del 1908, che devastò le province di Reggio Calabria e di Messina: nel gennaio del 1909, con il legname donato dal Comitato emiliano, l'E. costruì una baracca-ospedale in grado di accogliere e curare i feriti più gravi di Melito, fin quando non fu possibile disporre di una grande tenda-ospedale donata dalla Croce rossa americana e di un padiglione Docker fornito dal ministero dell'Interno. Da questo momento l'E., al quale venne allora conferita dal ministro dell'Interno la medaglia di benemerito della Sanità pubblica, si impegnò decisamente nella realizzazione del progetto: in stretta collaborazione con il Comitato universitario pro ospedale, costituito a Messina nel gennaio del 1908, per anni svolse un'intensa attività in tutta Italia per la raccolta dei fondi.
Finalmente il 15 maggio 1915 l'ospedale di Melito di Porto Salvo, che volle intitolato a G. Garibaldi in ricordo dello sbarco che il generale aveva effettuato su quella costa nel 1860, cominciò a operare con un padiglione di 25 letti. Nello stesso anno l'E. conseguì a Firenze la libera docenza in ginecologia discutendo la tesi Il taglio cesareo soprasinfisario (Firenze 1915) ed entrò a far parte del Consiglio provinciale sanitario e del Comitato provinciale di assistenza e beneficenza pubblica. Nel 1912 aveva fondato l'asilo infantile "Matilde Evoli", che funzionò poi ininterrottamente sotto la sua presidenza e con il suo concorso finanziario; quando, nel 1951 l'asilo fu distrutto da un'alluvione, l'E. concorse anche finanziariamente alla sua ricostruzione completata nel 1955. Sempre nel '12, dopo la promulgazione della legge che istituiva gli Ordini professionali, era stato eletto presidente dell'Ordine dei medici di Reggio, ufficio nel quale fu poi sempre confermato fino all'avvento del fascismo.
Nel 1919, eletto deputato per la circo.scrizione di Reggio Calabria, entrò a far parte del gruppo socialista riformista presieduto da I. Bonomi; l'anno seguente fu chiamato dal ministro del Lavoro a presiedere l'Istituto di previdenza sociale allora istituito a Reggio. Con l'avvento del fascismo l'E. abbandonò l'attività politica.
Negli anni seguenti l'opera dell'E. per il potenziamento dell'ospedale di Melito di Porto Salvo proseguì senza soste: nel 1925, quando il governo bandì la lotta contro i tumori maligni, egli fondò il Centro calabrese per la cura dei tumori e, con il concorso di P. Timpano e G. Costanzo, dotò l'ospedale del radium. per la cura gratuita dei malati indigenti affetti da neoplasie; nel '30, nel '52 e nel '53 realizzò altri padiglioni, edifici per servizi vari e, nel 1954, una cappella-oratorio. Attualmente l'ospedale, comunemente noto come ospedale "Tiberio Evoli" pur essendo ancora di fatto intitolato a G. Garibaldi, conta 5 padiglioni (rispettivamente intitolati ad A. Casile, G. Evoli senior, T. Evoli, F. Mantica e P. Timpano) e un istituto di radiologia e terapia fisica (intitolato a G. Evoli iunior); è abilitato per 200 posti letto.
Giacomo iunior, figlio dell'E., fu medico e specialista in radiologia, e, prima di trasferirsi nell'ospedale di Melito di Porto Salvo, diresse l'istituto di radiologia dell'ospedale di Lugo. Morì a soli 40 anni.
Nel 1956, infine, vi furono le solenni onoranze per l'inaugurazione dell'ospedale, del quale l'E. fu primario e direttore sanitario.
Tra i vari riconoscimenti l'E. ebbe quello del presidente L. Einaudi, nel 1952, per la fondazione e la direzione dell'ospedale, e, nel 1956, quello del presidente G. Gronchi che, su proposta del ministro della Pubblica Istruzione, gli conferì la medaglia d'oro quale benemerito dell'educazione infantile e della scuola primaria.
L'E. fu autore di pochi scritti scientifici (oltre alla citata tesi di specializzazione, si ricordano: Contributo alla patogenesi dell'eclampsia puerperale, Scansano 1903; In tema di delinquenza sessuale: note medico-legali, Milano 1910; Su un caso di inversione uterina puerperale, Siena 1915), nonché di note, appunti, profili biografici raccolti in Tiberio Evoli, tutta una vita... .
Morì a Melito di Porto Salvo il 22 luglio 1967.
Fonti e Bibl.: Oltre alle notizie fornite dal direttore sanitario dr. G. Pellegrino dell'ospedale di Melito di Porto Salvo, cfr. necrologi in Gazzetta del Sud, 23 luglio 1967; T. E., tutta una vita per un'idea, a cura del Comitato per le onoranze all'E., Messina 1957; F. Andreucci-T. Detti, Il movimento operaio italiano, Diz. biografico, II, Roma 1976, pp. 262 s.