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TIBICINI

di Gioacchino Mancini - Enciclopedia Italiana (1937)
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TIBICINI

Gioacchino Mancini

. Presso i Romani si chiamava tibīcen il musico che suonava il flauto (tibia), corrispondente al suonatore di αὐλός, che i Greci chiamavano αὐλητής. I tibicines formarono in Roma una corporazione o collegium fino dai tempi più antichi. Alcuni erano al servizio dello stato; i più a disposizione di chi chiedesse il loro intervento in cerimonie di carattere privato. La loro opera si esplicava in modo particolare nei funerali e sulla scena con l'accompagnamento musicale dell'azione. I primi suonatori di tibiae sembrano essere venuti a Roma dall'Etruria; durante il sec. II a. C. cominciarono a venire gli auleti dalla Grecia e dall'Oriente, di arte più raffinata, ma di costumi alquanto liberi, specie le donne. Alcuni fra i suonatori di tibia eccelsero nella loro arte divenendo famosi: raggiunsero alta rinomanza, al tempo di Augusto, il tibicen dal nome Princeps, e al tempo di Nerone e di Galba il choraule Canus di Rodi.

Bibl.: A. Howard, The aulos or tibia, in Harvard studies in classical philology, IV (1893), pp. 1-60; X (1899) nota complementare; A. Schneider, Zur Geschichte der Flöte im Altertum, Zurich 1890; Tillyard, Musical instruments in the time of the Romans, in Journal of Hell. studies, 1907, p. 160 segg.; Th. Reinach, in Daremberg-Saglio, Dictionnaire des antiquités grecques et romaines, V, p. 331, s. v. Tibia.

Vocabolario
tibìcine
tibicine tibìcine s. m. (f. -a) [dal lat. tibicen -cĭnis (f. tibicĭna), comp. di tibia «flauto» e tema affine a canĕre «cantare»]. – Nell’antica Roma, flautista, suonatore di flauto o tibia: i tibicini, che fin dai tempi più antichi formarono...
fidìcine
fidicine fidìcine s. m. (f. -a) [dal lat. fidĭcen, f. fidicĭna, comp. di fides, propr. «corde della lira, lira», e tema di canĕre «cantare»]. – In Roma antica, suonatore di lira, citarista; come ministri del culto, i fidicini partecipavano...
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