ticket sanitario
Forma di compartecipazione al costo di alcune categorie di farmaci e prestazioni sanitarie (analisi cliniche, visite mediche, ricoveri ospedalieri ecc.) di cui devono farsi carico gli assistiti del Sistema Sanitario Nazionale (➔ SSN) o di altri enti mutualistici. Il t. s. viene adottato allo scopo di ridurre i fenomeni di rischio morale che si determinano in presenza di ampia copertura assicurativa e che portano a un consumo di cure mediche oltre il livello ritenuto appropriato, con una conseguente perdita di benessere sociale. ● L’applicazione del t. s. pone di fronte al tipico trade off (➔) tra efficienza ed equità: le persone più svantaggiate, la cui domanda di assistenza sanitaria è molto elastica al prezzo, in presenza di t. s. possono ridurre eccessivamente (o annullare) il ricorso alle cure mediche, anche nel caso in cui queste siano necessarie, con effetti negativi di equità e di benessere (la spesa sanitaria aumenta nel medio/lungo periodo). Un uso corretto del t. richiede quindi una compartecipazione a carico del paziente, più consistente per i servizi non urgenti e meno essenziali, caratterizzati da una più elevata elasticità della domanda (per es., alcune prestazioni ambulatoriali e diagnostiche differibili, i farmaci utilizzati per patologie minori o di lieve entità, le cure termali ecc.) e inferiore (o nulla) per le forme di assistenza contraddistinte da bassa (o nulla) elasticità della domanda al prezzo (per es., cure mediche a persone affette da gravi patologie croniche, prestazioni che non presentano alternative terapeutiche).