TIEPOLO, Lorenzo, doge
L. T., di Giacomo, è il 46° doge della serie tradizionale, succedendo a Renieri Zeno. Conte di Veglia, dopo la sottomissione della Dalmazia compiuta dal padre, comandò la spedizione navale veneziana contro i Genovesi, che culminò nella presa di San Giovanni d'Acri (1256), per cui vennero a Venezia, come bottino di guerra, la pietra del bando e i due pilastri acritani della Piazzetta. Fu podestà a Padova (1264), a Fermo (1266), a Fano (1268). La sua elezione (23 luglio 1268) fu accolta con giubilo, specie da quell'elemento popolaresco e marinaro in cui i T. pare avessero largo seguito. Riuscì, durante la sua ducea, a stroncare una lega di città romagnole e marchigiane, raccoltesi intorno a Bologna per combattere, soprattutto con l'arma dell'affamento, l'egemonia veneziana nell'Adriatico, che già appariva oppressiva. La dedizione di Cervia a Venezia (1273) rafforzava però ancora la situazione di privilegio della repubblica nel suo golfo, mettendola in grado di esercitare più ferreamente il monopolio del sale.
Il T. moriva il 16 agosto 1274. Aveva sposato, in seconde nozze, Marchesina, figlia di Boemondo di Brienne, re di Serbia.
Bibl.: S. Romanin, Storia documentata di Venezia, II, p. 293 segg.; H. Kretschmayr, Geschichte v. Venedig, Gotha 1920, pp. 52, 61 (ed autori ivi citati). - Importantissima, per la storia del costume e delle arti industriali veneziane, la descrizione delle feste per l'elezione di L. T., nella Chronique des Venitiens, di Martino da Canale (Archivio storico ital., VIII).