ODASI, Tifi
Così, impropriamente, si suole designare un padovano di famiglia oriunda di Martinengo nel Bergamasco, che passa per l'inventore della poesia maccheronica (v. maccheronica, letteratura); basta dire Tifi o Tifetto, ché di più non occorreva a individuare Michele di Bartolomeo O., nato a mezzo il sec. XV e morto a Padova nel 1492. Il nome del pilota degli Argonauti, da lui assunto secondo il vezzo classicheggiante degli umanisti, si perpetuò a distinguere il ramo padovano della famiglia. Insignificanti alcune sue rime in volgare; la sua fama è raccomandata alla Macaronea, poemetto in esametri maccheronici incompiuto, che narra con arguta e spesso sboccata vivacità una burla architettata da alcuni amici a strazio d'un preteso negromante.
Stampato la prima volta poco dopo la morte dell'autore, ebbe la foru tuna di più altre edizioni; è dubbio però che sia stato veramente il primo componimento maccheronico di qualche ampiezza, perché gli contende forse questo vanto la cosiddetta Tosontea di Corado. Certo è che non pure a Padova, ma a Pavia, a Cremona e in altri centri studenteschi la maccheronica caricatura del latino serviva ai passatempi letterarî delle sollazzevoli brigate nella seconda metà del sec. XV.
Bibl.: G. Zannoni, I precursori di Merlin Cocai, Città di Castello 1888, dove a pp. 97-122 è il testo della Macaronea; V. Rossi, Di un poeta maccheronico e di alcune sue rime italiane, in Giorn. storico d. letterat. ital., XI (1888), p. i segg.; id., Chi fu T. O.?, ibid., XXXII (1898), p. 262 segg.; G. Fabris, Il più antico documento di poesia macaronica. La Tosontea di Corado, in Atti del R. Ist. veneto, LXV (1906), ii, p. 557 segg.; cfr. Giorn. stor. d. letterat. ital., XLVIII (1906), p. 463 seg. e J. Hogdkin, Bibliography of T. O.'s Macharonea, in La bibliofilia, XXVI (1924-25), p. 49 segg., dove è pure una nota a difesa della priorità cronologica della Macaronea, cui rispose il Fabris, in Giorn. storico d. lett. ital,. XCIII (1929), p. 210 segg.; G. Fabris, Padova culla delle Muse maccheroniche, nella rivista Padova, 1933, fasc. 12.