TIMARIONE (Τιμαρίων)
Dialogo bizantino, d'autore anonimo del sec. XII, nel quale un tal Timarione conversando con Cidione descrive un suo viaggio nel regno dell'Ade e riporta le conversazioni avute coi morti che finge d'incontrarvi, come i letterati Michele Psello, Giovanni Italo, il suo maestro Teodoro di Smirne e gl'imperatori Romano Diogene e Teofilo.
Il dialogo trae la sua ispirazione, oltre che dai motivi romanzeschi (Eliodoro) e da analoghe descrizioni d'oltretomba, dalla Nekyomantia di Luciano e costituisce una delle migliori imitazioni bizantine di Luciano, in quanto presenta qualche felice spunto umoristico e spiritoso. Meritano di essere rilevate alcune descrizioni della vita reale (come la fiera di Salonicco per la festa di S. Demetrio) e un certo atteggiamento scettico in fatto di religione, che preludia quello di alcuni umanisti.
Bibl.: Edizione principe di C. B. Hase, Notices et Extraits des manuscrits IX (1813), A, pp. 125-268; ed. A. Ellissen, Analekten Petit der mittel-und neugriechischen Literatur, IV (Lipsia 1860); K. Krumbacher, Geschichte der byzantinischen Litteratur, 2a ed., 1897, p. 467 seg.; K. Dieterich, Byzantinische Charakterköpfe, Lipsia 1909, pp. 104-109; H. Tode, De Timarione dialogo byzantino, Dissertazione, Greifswald 1912.