Timbreo
Appellativo di Apollo, così chiamato dalla città di Timbra, nella Troade, dove sorgeva un tempio dedicato al suo culto (cfr. Aen. III 85, Georg. IV 322). D. cita Apollo con tale epiteto in Pg XII 31 (Vedea Timbreo, vedea Pallade e Marte), dove l'immagine del dio è colta nell'atto di osservare assieme ad Atena e a Marte, riuniti attorno a Giove, loro padre, la scena raffigurante le membra sparse dei giganti, vinti nella pugna di Flegra (If XIV 58), scolpita tra gli esempi di superbia punita sul pavimento del girone dei superbi.