TIMONE detto il Misantropo
Ateniese, figlio di Echecratida del demo di Kolyttus, vissuto al tempo della guerra del Peloponneso. Di educazione filosofica, senza essere filosofo, venne per esperienze d'ingratitudine e per interne disposizioni a un totale odio del genere umano. Suoi soli amici sarebbero stati Alcibiade, in quanto T. lo avrebbe riconosciuto come futura rovína della patria, e un certo Apemantus, perché anche un Timone, come si esprime Cicerone, deve avere qualcuno apud quem evomat virus acerbitatis suae. Idealizzato dagli antichi, soprattutto nel Timone di Luciano, per le affinità col cinismo, poi dai moderni: basta il nome di Shakespeare.