Timor Est
Stato del Sud-Est asiatico, nell’arcipelago delle Piccole Isole della Sonda, che occupa la sezione orient. dell’isola di Timor, l’isola di Atauro e l’isolotto di Jaco; comprende inoltre il distretto di Oecussi, nella zona costiera nordoccid. di Timor, che costituisce un’exclave in territorio indonesiano. Colonia del Portogallo, dopo la proclamazione dell’indipendenza (1975) T.E. fu invasa da truppe indonesiane, che occuparono la regione rivendicando la sovranità dell’Indonesia anche sulla parte orientale dell’isola. Nell’ag. 1976, T.E. venne ufficialmente dichiarata ventisettesima provincia dell’Indonesia. Nonostante le reiterate condanne dell’ONU e delle organizzazioni internazionali per la difesa dei diritti umani, la popolazione civile e la Fretilin (Frente revolucionária do Timor Leste independente), l’organizzazione politica che aveva guidato il Paese all’indipendenza, continuarono a essere oggetto di una dura repressione da parte del governo di Giacarta, che accompagnò atti di brutale sopraffazione a un massiccio programma di immigrazione volto a «diluire» la comunità locale, prevalentemente cristiana, e a creare un’élite indigena musulmana e filoindonesiana. Dopo la crisi del regime di Suharto (maggio 1998) il movimento indipendentista riprese forza, mentre il nuovo presidente indonesiano B.J. Habibie avviò colloqui diplomatici con il Portogallo. Nel genn. 1999, anche in seguito alle pressioni delle Nazioni Unite, Habibie annunciò la disponibilità a concedere l’indipendenza alla regione qualora un referendum avesse respinto il progetto formulato dal governo di concedere ampia autonomia a T.E., ma all’interno dello Stato indonesiano. La consultazione popolare, svoltasi sotto l’egida dell’ONU nel 1999, segnò la larga vittoria degli indipendentisti. Nonostante Habibie dichiarasse di accettare il risultato, le milizie indonesiane scatenarono una sanguinosa reazione mettendo a ferro e fuoco l’intero territorio e deportando migliaia di timoresi nella zona occidentale dell’isola. Tuttavia, pressato dall’opinione pubblica internazionale e in particolare dagli Stati Uniti, Habibie fu costretto ad accettare l’invio di una forza di pace dell’ONU, mentre il Parlamento indonesiano ratificò l’esito del referendum e predispose il ritiro dell’esercito. In attesa della costituzione di un governo locale, alla fine del 1999 T.E. passò sotto l’amministrazione provvisoria delle Nazioni Unite. Nel 2002 X. Gusmao si affermò nelle prime elezioni presidenziali e venne proclamata l’indipendenza; contemporaneamente, l’ONU inviò nel Paese la missione UNMISET (United Nations mission of support in East Timor), con l’incarico di affiancare e supportare le autorità locali nei primi passi del nuovo Stato. Nel 2005 T.E. e Indonesia firmarono un accordo per la definitiva delimitazione dei confini; subito dopo i caschi blu dell’ONU lasciarono il Paese. Tuttavia la difficile situazione sociale e lo scoppio di gravi violenze di strada condussero nel 2006 al ritorno di contingenti stranieri. Nel 2007 le elezioni presidenziali furono vinte dal premio Nobel per la pace J. Ramos-Horta. Nelle successive elezioni parlamentari la Fretilin ottenne la maggioranza relativa, senza avere il controllo dell’Assemblea. Si aprì una fase di stallo, risolta nel corso dell’estate 2007 con la nomina a primo ministro di Gusmao.