Timor Est
Tìmor Èst. – Una nuova fase politica per il Paese si apriva con la vittoria degli indipendentisti al referendum svoltosi nell'agosto 1999 e la successiva ritirata dell'esercito indonesiano (ott.), che per oltre vent'anni aveva occupato con violenza l'isola. Dopo l'elezione dell’Assemblea costituente (2001), nel marzo 2002 è stata promulgata la nuova Costituzione che ha sancito la nascita di una repubblica parlamentare. Nell’aprile successivo X. Gusmao, leader storico del Fretelin (Frente revolucionária do Timor Leste indipendente, il movimento guerrigliero che dal 1975 combatteva contro gli indonesiani) è stato eletto presidente con l’83% dei consensi, e il 20 maggio è stata celebrata ufficialmente la nascita della repubblica e la fine dell’amministrazione provvisoria delle Nazioni Unite che fino a quel momento aveva gestito il potere. Il nuovo governo, guidato da M. Alkatiri, nonostante abbia potuto contare fino al 2005 sulla permanenza di una missione di sostegno delle Nazioni Unite, ha faticato a ricostituire il tessuto economico e sociale del Paese, uno tra i più poveri del mondo, e ha dovuto fronteggiare l'esplosione della protesta popolare e il riacutizzarsi dei contrasti etnici tra le diverse comunità abitanti le zone orientali e occidentali dell'isola, rimasti latenti ai tempi dell'occupazione indonesiana. Nel 2006, mentre le Nazioni Unite inviavano nel Paese una nuova missione di pace (United Nations integrated mission in Timor-Leste, UNMIT) Alkatiri attaccato da più parti per la gestione della sicurezza interna si è dimesso, e la carica di capo del governo è stata assunta ad interim da J. Ramos Horta, premio Nobel per la pace nel 1996 e figura carismatica del movimento indipendentista. Nel 2007, Ramos Horta è stato eletto presidente al secondo turno con circa il 70% dei voti mentre la carica di primo ministro è passata a Gusmao, leader del Congresso nacional da reconstrução de Timor-Leste, da lui fondato nel 2007, che ha formato un governo di coalizione con altre formazioni minori mentre il Fretelin è passato all'opposizione. Il nuovo esecutivo ha cercato di promuovere un clima di concordia e pacificazione ma la tensione è tornata a crescere nel febbraio 2008, quando Ramos Horta è rimasto vittima di un attentato perpetrato da un gruppo di militari ribelli. Superata l’emergenza il governo ha ripreso la strada del dialogo e ha indirizzato gli sforzi al superamento della grave crisi alimentare che ha investito il Paese. Le nuove elezioni presidenziali svoltesi nel marzo 2012 hanno visto la sconfitta del presidente uscente, che non è riuscito a superare il primo turno, e la vittoria di Taur Matan Ruak, ex comandante delle forze armate e prima ancora della guerriglia contro l'occupazione indonesiana, che si è aggiudicato al secondo turno il 61% dei voti. Il Congresso nacional da reconstrução de Timor-Leste è riuscito comunque a guadagnare la maggioranza relativa dei seggi nelle successive elezioni legislative svoltesi a luglio, e Gusmao è stato riconfermato capo del governo. Completato il suo mandato, il 31 dicembre 2012 il contingente dell'UNMIT ha lasciato il Paese.