TINEINI (lat. scient. Tineina)
Grande superfamiglia d'Insetti Lepidotteri (v. farfalle), comprendente una ventina di famiglie e circa 12.000 specie finora descritte nel mondo, e i cui rappresentanti sono tutti piccoli o piccolissimi, annoverando le più minute farfalline viventi (la Nepticula acetosae Stt. ha 3 mm. di apertura alare). La statura ridotta e le ali generalmente strette e appuntite e fornite di lunghe frange di peli sono i loro più notevoli caratteri distintivi. Lo sviluppo larvale avviene in ambienti diversi a seconda delle singole specie, ma spesso endofiticamente. È importante l'esistenza (messa particolarmente in luce e studiata da G. Grandi, 1933) di una vera ipermetamorfosi in certe specie di pochi generi (es., Phyllocnistis, Gracilaria, Lithocolletis), con larve che dapprima si cibano del contenuto cellulare di singoli tessuti delle piante ospiti (es., epidermide di foglie o di rametti) e poi si trasformano, prima della ninfosi, in organismi afagi, senza bocca né occhi né zampe e che hanno unicamente la funzione di costruirsi il bozzolo sericeo. Altre ancora cambiano, con la fabbrica dell'apparato boccale, il modo di mangiare i differenti tessuti vegetali.
Ricorderemo per l'Europa le famiglie dei Nepticulidi (v.), dei Tischeriidi, degli Eliozelidi, degli Incurvariidi, le cui larve si nutrono scavandosi gallerie nello spessore delle foglie e degli steli e in frutti, e che qualche volta tagliano una porzione ovale di foglia per incrisalidarvisi. Dei Tineidi, oltre alle Tignole (v.) delle case, citiamo qualche micofago (es., Scardia boleti F.), qualche coprofago (es., Tinea columbariella Wck.), qualche mirmecofilo (es., Myrmecozela ochraceella Tngstr.) e i numerosi fitofagi. Gli Acrolepiidi e gli Iponomeutidi menano vita in parte endo- e in parte ectofitica, qui spesso protetti da tele o "ragne" sericee: alcuni di essi sono molto dannosi (es., Acrolepia assectella Zell. su cipolla e porro, Hyponomeuta padellus L. o malinellus Zell. sul melo, Prays oleellus F. sull'olivo, P. citri Mill. sugli agrumi, Plutella maculipennis Curt. sui cavoli, ecc.). Sempre "minatori" di foglie (beninteso allo stato larvale) sono i Cemiostomidi, i Fillocnistidi e i Lionetiidi. Gli Elachistidi, i Gracilariidi e i Momfidi si comportano in varî modi, dentro o fuori delle piante. Le larve dei Coleoforidi si costruiscono, con un pezzo di foglia variamente disposto e accartocciato o solamente con proprî secreti, un astuccio (di forma varia e costante per ciascuna delle numerosissime specie) che si trascinano dietro come le chiocciole e dal quale penetrano, per mangiare, nelle foglie. I Gelechidi (v.), manifestano pure grande eclettismo di comportamenti.