Piaz, Tita
Conosciuto come 'il diavolo delle Dolomiti', con oltre 50 prime ascensioni nei gruppi Catinaccio, Brenta, Sella e Tre Cime di Lavaredo, da fine Ottocento alla prima metà del Novecento, Piaz contribuì in modo decisivo allo sviluppo dell'alpinismo su roccia e all'evoluzione della tecnica di scalata nelle Dolomiti (memorabili, per quel che riguarda la discesa alla Piaz, i 37 metri nel vuoto lungo la Nord del Campanile di Val Montanaia, dopo aver salito il Campanile Toro, il 28 luglio 1906); affinò anche l'uso dei moschettoni. Tra le prime guide alpine della Val di Fassa, fu anche tra i pionieri delle guglie dolomitiche delle sue valli, sulla scia di Georg Winkler. La sua attività iniziò proprio dalla Torre Winkler (Torri del Vajolet), che ripeté, giovanissimo, nel 1897. Nel 1900 aprì in solitario la prima via sulla parete Nordest della Punta Emma (Catinaccio): ascensione tutta di IV grado. Il suo stile era chiaro, poco incline all'uso di chiodi, veloce e spettacolare, come per la salita alla Guglia De Amicis, realizzata con una traversata aerea sospeso alla corda tesa effettuando arditi lanci fra la vetta e un'altra torre prospiciente, o quella al Campanile Toro (1906), ai limiti dell'arrampicata libera (V grado). Tra le sue prime ascensioni, si ricordano nel 1907 il Camino Sudest della Torre Est del Vajolet (IV e V grado); nel 1908 la parete Ovest del Totenkirchl (Kaisergebirge); nel 1911 la Cima Tosa lungo la parete Nordest (800 metri di sviluppo effettuando difficoltà di IV e V grado) e lo Spigolo Sudovest della Torre Delago (con Irma Glaser e Francesco Jori). Nel 1926 fu la volta dello Spigolo Nordovest di Schenon al Latemar, due anni dopo la Nord del Catinaccio (V grado). Nel 1932, sulla Torre Winkler, aprì una nuova via lungo la parete Nordest e l'anno successivo un nuovo itinerario al Torrione Roma. Ancora alla Torre Winkler nel 1935 salì una via nuova lungo lo Spigolo Est. Morì in un incidente in bicicletta.