VANZETTI, Tito
Chirurgo, nato a Venezia il 29 novembre 1809, morto a Padova il 7 gennaío 1888. Fu allievo di B. Signoroni a Padova dove si laureò nel 1832. Dopo avere continuato i suoi studî a Vienna, ebbe occasione di recarsi in Russia quale medico della famiglia del generale Naryškin; inauguratosi l'insegnamento di oculistica nell'università di Char'kov, ne tenne per primo la cattedra con molto onore. Nel 1848 eseguì la prima ovariotomia in Russia. Nel 1849 visitò le più importanti cliniche chirurgiche della Germania, dell'Inghilterra, della Scozia, dell'Irlanda, della Francia, dell'Italia; lasciò nel 1853 Char'kov per succedere a Padova al Signoroni nella cattedra di chirurgia.
Si deve al V. specialmente il metodo della compressione digitale nella cura degli aneurismi (pubblicò numerose memorie in proposito). Anche prima di Grandesso Silvestri adoperò il laccio di gomma come mezzo d'emostasi. Per primo indicò (1846) la fasciatura rigida con bende incollate (solo più tardi A. Mathysen introdusse la tecnica delle fasciature gessate) precorrendo uno dei metodi più importanti della moderta terapia ortopedica. Dei suoi scritti ricordiamo: Observations pratiques recueillies à la Clinique chirurgicale de l'Université impériale de Charkow, Parigi 1844; Priorità del metodo di curare gli aneurismi, ecc., in Gazz. med. ital., 1858, ecc.