Titone
Personaggio mitologico. Figlio di Laomedonte e fratello di Priamo, fu di tale bellezza da far innamorare di sé l'Aurora, che lo rapi in cielo e lo prescelse a suo sposo.
La dea ottenne per lui da Giove il privilegio dell'immortalità, ma si dimenticò di chiedere anche l'eterna giovinezza; e fu così che lei, sempre giovane, rimase unita per sempre al decrepito Titone (cfr. Aen. IV 585, IX 460; Georg. I 447).
Il nome ricorre nella perifrasi alludente all'Aurora, in Pg IX 1 La concubina di Titone antico, ed è nella variante congetturale di G. Maruffi (" Giorn. d. " XXXV [1932] 137-142), secondo cui nel contrastato luogo di Pg XXII 113 sarebbe da leggere evvi la figlia di Titono [o Titonio] e Teti, cioè la Pentesilea; ma v. la confutazione di G. Vandelli, in " Studi d. " XIX (1935) 156, e Petrocchi, ad locum; cfr. anche PENTESILEA.