TITORA (o Titorea; Τιϑορέα, Τιϑοραία, Τιϑόρα, o Τιϑόρρα; Tithorea)
Antica città greca della Focide, ubicata sulle pendici settentrionali del Parnaso presso al torrente Cachálē (Καχάλη; l'odierno Kakóreuma), in pittoresca posizione dominante l'ampia vallata del Cefiso, nella località dell'attuale villaggio di Belítsa, dove si conservano imponenti rovine della sua magnifica cinta di mura. Il periegeta Pausania l'identifica con l'antichissima città di Neon (Νεών, Neon), secondo la tradizione fondata dopo la guerra troiana ai piedi del monte Titora, che fu distrutta dai Persiani, e, ricostruita, distrutta di nuovo e definitivamente alla fine della guerra sacra; ma altri scrittori, come Plutarco, distinguono invece nettamente le due località, che un certo tempo hanno coesistito. Una spaziosa caverna che si apre in un recesso imprendibile della rocciosa parete montuosa sopra T., è forse il luogo dove si riferisce che i Focesi si rifugiarono durante l'invasione di Serse. Il periegeta Pausania descrive, oltre ai varî edifici entro la città, un tempio di Esculapio nel suo territorio a 70 stadî fuori della città, e un sacello di Iside a 40 stadî.
Bibl.: W. M. Leake, Travels in Northern Greece, II, Londra 1835, p. 77 seg.; H. N. Ulrichs, in Rhein. Mus., N. F. II (1843), p. 544 segg.; J. G. Frazer, Pausania's description of Greece, Londra 1898, V, p. 402 segg.; L. B. Tillard, in Annual Brit. Sch. of Athens, XVII (1910-11), p. 54 segg.