OATES, Titus
Nacque nel 1649 da un anabattista che si riconciliò, quando gli riuscì opportuno, con la Chiesa anglicana. Ebbe una giovinezza agitata e inquieta (fu anche in prigione) e il mercoledì delle Ceneri del 1677 si dichiarò cattolico romano. Entrò allora nei seminarî dei gesuiti a Valladolid e a Saint-Omer, ma da entrambi fu espulso. Egli si recò allora presso il fanatico presbiteriano Israel Tonge insieme col quale fabbricò il complotto papista. I gesuiti furono falsamente accusati di preparare l'assassinio di Carlo II e nella faccenda furono implicati alcuni capi dei cattolici, quali lo Stafford e Arundel of Wardour. Esaminato, O. cadde in evidenti errori; ma seppe parlare con tanta disinvoltura, che la maggior parte delle persone accusate dall'O. vennero sottoposte a processo. La scoperta di qualche lettera sospetta tra la corrispondenza di Sir Edward Coleman e l'assassinio di sir Edmund Bury Godfrey, al quale O. aveva confidato le proprie informazioni, aizzarono l'odio anticattolico che divampò in tutta l'Inghilterra: più di trenta cattolici furono messi a morte per sentenza. Sebbene le "rivelazioni" di O. fossero false, è fuori dubbio che fossero stati fatti dei progetti per restaurare la religione cattolica. O. ebbe una pensione di cui fu privato nel 1682, al momento della reazione tory. Imprigionato all'avvento di Giacomo II, fu rimesso in libertà dalla rivoluzione e visse, nuovamente pensionato, fino al 1705.
Bibl.: J. Polloc, The Popish Plot, Londra 1903.