TLALOC
. Dio montano delle sorgenti e delle piogge, presso gli antichi Messicani; abitava con la moglie Chalchiutlique ("gonna di smeraldi") nel Tlalocan, specie di limbo ove erano assunti i guerrieri valorosi, i morti annegati, gl'idropici e i lebbrosi. Comunissimo il suo culto in tutta la regione e soprattutto a Huexotzinco dove aveva un grande santuario; gli si sacrificavano specialmente i bambini. Rappresentato sotto forme svariate, per lo più dipinto in nero con in capo una corona di piume bianche e verdi; il segno della croce, che spesso lo accompagna, era, secondo l'Hamy, simbolo della pioggia. Vediamo il suo idolo dipinto pure in verde e turchino, mentre scaglia la folgore segnata da una striscia d'oro serpeggiante. Era venerato anche quale divinità della primavera. Altri tre Tlalochi, incaricati di fare scendere la pioggia, con lui formavano una specie di essere quadruplo che presiedeva ai punti cardinali; esistevano ancora Tlalochi minori, numerosissimi, incaricati delle stesse funzioni. L'assieme di queste divinità era assai venerato e lo si festeggiava cinque volte all'anno con particolari solennità.
Bibl.: G. Reynaud, Tlaloc, in Rev. hist. des religions, Parigi 1907; C. A. Robelo, Diccionário de mitologia Nahuatl, Messico 1905-07.