TLAXCALA (A. T., 148)
Città del Messico, capitale dello stato di ugual nome; sorge a 2286 m. s. m., a 170 km. dalla capitale federale, e nel 1930 contava appena 2393 ab. È ora un modesto centro agricolo, che però possiede alcuni monumenti del primo periodo coloniale, come il convento di San Francesco, nel quale è conservato il primo pulpito eretto per la predicazione del vangelo nella Nuova Spagna e il fonte battesimale nel quale, secondo la tradizione, furono battezzati i primi indigeni convertiti.
Al tempo della conquista spagnola del Messico era capoluogo di una piccola e valorosa repubblica, d'origine teocicimeca. La popolazione era dedita all'agricoltura, alla caccia e alle armi. I Tlaxcaltechi per molti decennî ebbero a sostenere continuate guerre con i Messicani e i loro alleati e seppero, ciò nonostante, mantenersi indipendenti. Vinti da Cortés, ne divennero i più fieri alleati contro Messico alla cui caduta e distruzione parteciparono con inesorabile ferocia. Molti storici rimproverano quest'alleanza, come un tradimento di razza, per quanto i Tlaxcaltechi avessero nei Messicani perpetui nemici. Caduta Messico, Tlaxcala fu colmata, da parte degli Spagnoli, di favori e di privilegi; in seguito, però, la città decadde e, dopo l'indipendenza del Messico dalla Spagna, divenne un piccolo centro di 3000 ab. ove, non pertanto, rimangono radicate le usanze antiche e la lingua. Gli antichi Tlaxcaltechi avevano costumi, usanze e religione affini ai Messicani.
Lo stato di Tlaxcala. - Stato del Messico, sull'Altipiano centrale, compreso tra gli stati di Hidalgo, di Puebla e di Messico; ha una superficie di 4027 kmq. e una popolazione, nel 1930, di 205.573 abitanti (densità 51,1, la maggiore del Messico). Il territorio è assai tormentato e oltre ad alcune ampie vallate pianeggianti (di Huamantla, di Apán, ecc.) comprende il gruppo vulcanico del Malinche (4460 m. s. m.) e i numerosi speroni e contrafforti che da quello si diramano in tutte le direzioni.
Il clima, per effetto dell'altitudine, e piuttosto fresco e la piovosità regolare: la foresta copre i versanti più piovosi e fornisce del buon legname. Nelle pianure è bene sviluppata la coltivazione dei cereali, specie del mais e dell'orzo, e quella delle patate e dell'agave da pulque.
L'allevamento del bestiame, assai rovinato durante i moti rivoluzionari, è ora fiorente (3000 bovini, 10.000 tra cavalli e muli, 20.000 ovini e 3300 suini).
Lo stato è attraversato dalla ferrovia da Messico a Veracruz, e da quella che va a Puebla, e possiede anche alcune buone strade rotabili.
Le industrie sono invece poco sviluppate, e comprendono alcuni mulini, impianti per la preparazione del pulque, due lanifici e sette cotonifici.
Amministrativamente lo stato è diviso in sei distretti e oltre alla capitale Tlaxcala i centri abitati, tutti modesti, sono: Apizaco, Ana Chiantempan, fiorente per l'industria dei bellissimi sarapes, e Huamantla, nel più ricco distretto agricolo.
Bibl.: Lienzo de Tlaxcala, in Antigüedades Mexicanas, 88 tav., color., Messico 1892; D. Camargo Muñoz, Historia de Tlaxcala, ivi 1892; F. Starr, Notes upon ethnography of Southern-Mexico, in Proceedings of Davenport Academy of Science, VIII (1901), pp. 114-133; J. G. Montes de Oca, Tlaxcala, la ciudad muerta, in Mem. Soc. Alzate, Messico 1927; G. V. Callegari, Tlaxcala, in Vie d'Italia e dell'America Latina, VI (1928).