TOKYO
Museo Nazionale. - Fondato nel 1872 come ente alle dipendenze del Ministero della Pubblica Istruzione, fu il primo museo, nel senso moderno del termine, a essere istituito in Giappone durante il periodo di rinnovamento nazionale dell'era Meiji. Passato successivamente sotto l'amministrazione dei Ministeri dell'Interno e del Commercio e Agricoltura, fu assorbito nel 1881 dal Ministero della Casa Imperiale (Kunaishō) e divenne nel 1899, insieme ai musei di Kyoto e di Nara, uno dei tre Musei Imperiali. Nel frattempo la sua sede si era trasferita dalla originaria collocazione, nel quartiere di Yūshima, all'attuale ubicazione nel parco di Ueno, entro una parte del terreno appartenente al tempio Kan-ei. Diventato Museo Nazionale nel 1947, è attualmente il più ricco di collezioni d'arte e archeologia nipponica esistente al mondo. Contiene pure eccellenti nuclei d'arte cinese e coreana, di sculture del Gandhāra, di archeologia del Vicino Oriente e di materiale etnografico proveniente da Hokkaido, Taiwan e dalla Corea. Molti oggetti, in deposito temporaneo o permanente, provengono da templi buddhistici, santuari shintoisti e varie collezioni private. Alla sezione d'arte giapponese è adibito l‘Honkan (edificio centrale), alle collezioni archeologiche e alla prima arte buddhistica giapponese lo Hyōkeikan (o «padiglione augurale» perché edificato in occasione delle nozze dell'imperatore Taishō) e all'arte cinese, coreana, indiana, dell'Asia sud-orientale e del Vicino Oriente il Tōyōkan (edificio orientale). Una piccola costruzione, l‘Hōryūji Daihōzōden (padiglione del tesoro dell’Hōryūji), custodisce la storica collezione di circa trecento antichi bronzi e arredi buddhistici che il celebre tempio di Nara donò nel 1878 alla casa imperiale. Ai suddetti edifici si è aggiunto nel 1984 un moderno centro di ricerca e informazione (Shiryōkan) dotato di una biblioteca, e un archivio fotografico relativo non soltanto al materiale del museo ma anche a importanti collezioni esterne.
La sezione archeologica giapponese, con oltre trentaseimila reperti, comprende vasellame e figurine in terracotta di ogni classe del periodo Jōmon (11.000-300 a.C.), ceramiche, campane (dōtaku) e specchi in bronzo del periodo Yayoi (300 a.G-300 d.C.), metalli del periodo Kōfun (300- 600 d.C.), ovvero specchi, armature, bardature equestri, e ogni tipologia di haniwa (v.), fittili con base cilindrica, foggiati in varie forme, che ornavano l'esterno del tumulo funerario. Fra i dipinti buddhistici più noti figurano il Fugen Bosatsu (Samantabhadra), del XII sec., i «Sedici Lohan», nonché numerosi testi dottrinali buddhistici (sūtra) e molti esempî di calligrafia del periodo Heian (794- 1184 d.C.). La scultura buddhistica, oltre alle opere in deposito permanente o a lungo termine provenienti dai templi, comprende anche importanti opere di proprietà del museo stesso, fra cui: una triade in bronzo con Amitābha del periodo Asuka (VII sec.), un Nikkō Bosatsu (Bodhisattva Süryaprabha) in lacca secca del periodo di Nara (Vili sec.), un Fudō Myōhō (Acala) e una Senju Kannon (Avalokiteśvara «dalle mille braccia») del XII sec. e la figura lignea assisa di Minamoto Yoritomo del XIII secolo. Quanto alla metallistica, sono presenti oggetti rituali buddhistici, specchi, bollitori per tè di varie epoche. Di particolare pregio e antichità sono le immagini buddhistiche in bronzo provenienti dalla collezione dell’Hōryūji, databili dal VI all'VIII secolo. Della medesima collezione fanno parte le coeve maschere dell'antica pantomima Bugaku, festoni per speciali riti buddhistici (Kanjōban) e mobili, provenienti dall'arredo personale dell'imperatore Shōmu donato all'Höryüji nel 756 dalla vedova Koken. L'inventario originale della donazione al tempio (Höryaji Kenmotsu-cho), e le cronache dell’Hōryūji (Kokon Mokuroku-shō), che comprendono la biografia del principe Shōtoku (572-621), sono fra i più preziosi documenti scritti esposti. Particolarmente ricca è la sezione che il museo dedica alla ceramica giapponese, dal periodo di Nara a quello di Edo (VIII-XIX sec.), ampiamente rappresentata in tutte le sue tipologie. Per quanto riguarda la tradizione teatrale giapponese, il museo conserva maschere del dramma classico Νδ e dell'antica farsa Kyōgen. Anche la storia delle armi e armature dei varî periodi è completamente illustrata. La grande collezione di lacche comprende esemplari databili al periodo Heian. Nella sezione dell'arte cinese, si segnalano alcuni capolavori della prima scultura buddhistica, come la grande immagine stante in arenaria di un Bodhisattva della dinastia dei Qi Settentrionali (VI sec. d.C.) e un Bodhisattva assiso della dinastia Tang (618-906 d.C.). La bronzistica arcaica è rappresentata da numerosi esemplari di vasellame della dinastia Shang-Yin (fine del II millennio a.C.) e Zhou (VIII-VI sec. a.C.) nonché varî specchi dal periodo degli Stati Combattenti (V-III sec. a.C:), fino alla dinastia Tang (VII-X sec.). La ceramica cinese è presente nelle principali tipologie, dal periodo neolitico (III millennio a.C.) alla dinastia Qing (1630-1912). La metallistica della Corea è documentata nel museo solo a partire dal periodo Siila (VII-X sec.), mentre la produzione ceramica di questo paese è ampiamente rappresentata in tutti i suoi periodi.
Per quanto riguarda i criteri espositivi, che rispecchiano le norme di conservazione adottate in relazione alle condizioni climatiche locali, i dipinti sono esposti a rotazione mensile, mentre i tessuti a mesi alterni, le ceramiche e le lacche ogni tre o quattro mesi. Il piano sotterraneo del Tōyōkan è adibito, generalmente in primavera e in autunno, a esposizioni di materiale proveniente da collezioni esterne.
Bibl.: Tokyo Kokuritsu Hakubutsukan Zuhan Mokuroku - Illustrated Catalogue of Tokyo National Museum, 25 voll., Tokyo 1960-1987; National Museum. Tokyo (Great Museums of the World), Tokyo 1969; Höryüji Kennö Hömotsu Mokuroku - Treasures from the Höryüji, Tokyo 1975 (rist. 1983); L. P. Roberts, Roberts' Guide to Japanese Museums, Tokyo 1978, pp. 286-288 e 1987, pp. 316-318; Heibonsha Dai Hyakkajiten-Encyclopaedia Heibonsha, X, Tokyo 1984- 1985, p. 553, s.v. Tokyo Kokuritsu Hakubutsukan («Museo Nazionale di Tokyo»); Tokyo Kokuritsu Hakubutsukan Meihin zuroku («Catalogo illustrato delle opere famose del Museo Nazionale di Tokyo»), Tokyo 1986; Tokyo National Museum Handbook, Tokyo 1986.