TOLEMEO di Mauritania (Πτολεμαῖος, Ptolemaeus)
Figlio di Giuba e di Cleopatra Thea, a sua volta figlia di Cleopatra VII. Il nome di T. fu certamente scelto dalla madre per collegare suo figlio alla dinastia tolemaica. Si ignora la sua esatta data di nascita, che si pone sia tra il 19 e il 14, sia verso il 6 a. C.
Le abitudini erudite di suo padre Giuba II lasciano supporre che egli abbia ricevuto una educazione raffinata. Soggiornò certamente a Roma durante la sua giovinezza ed è possibile che abbia accompagnato suo padre ad Atene alla fine dell'èra antica e all'inizio della nostra, al seguito di Gaio Cesare. Quest'ultimo morì il 4 d. C. e la presenza di T. è segnalata in Africa nel s d. C. dove il padre indisse, alla maniera ellenica, dei giochi. Fu certamente associato al trono a partire dal 21-22 d. C., come indica una moneta di Giuba II con la doppia effigie reale, coniata in questa data. Le sue capacità militari si manifestarono nella guerra contro Tacfarinata, che egli vinse nel 24 d. C. Questa vittoria gli valse la stima di Tiberio e per essa ricevette le insegne del trionfo che figurano su alcune delle sue monete. Giuba II morì nel 23 e T. gli successe al trono, ma le sue monete indicano che egli datò gli anni del suo regno a partire dal 20. Nel 37 Caligola divenuto imperatore, fece chiamare T. a Roma. Il nuovo imperatore e il re di Mauretania erano uniti da vincoli di parentela, discendendo ambedue da Antonio che aveva sposato successivamente Ottavia e Cleopatra VII. Il loro accordo sembra essere durato per un certo periodo, ma nel 40, geloso del fasto del suo parente africano e desideroso di appropriarsi di una considerevole eredità, Caligola fece assassinare T., annettendo il regno di Mauretania all'Impero. Caligola era d'altra parte il solo erede di T., suo zio, che non aveva figli legittimi.
I ritratti monetali di T. appaiono dal 5-6 d. C. sul rovescio delle monete di Giuba II; il giovane principe è imberbe e porta già il diadema. Nelle emissioni a doppia effigie degli ultimi anni di regno del padre, T. appare leggermente barbato. La maggior parte delle monete coniate sotto il suo regno sono di qualità mediocre. Solo le due monete d'oro attualmente conosciute sono di un bel conio e di una notevole qualità iconografica.
I ritratti monetali hanno permesso di identificare un certo numero di ritratti a tutto tondo, di cui i migliori sono stati trovati a Cherchel, antica Cesarea. Un busto di particolare finezza, al Museo del Louvre, raffigura il principe adolescente ancora imberbe, in un'età tra i dodici e i quindici anni. La capigliatura dalle ciocche leggere, discende molto bassa sulla fronte. Il tipo africano, malgrado la mollezza dei tratti, è ben caratterizzato- larghi piani facciali, naso carnoso e spesso, occhi stretti, molto infossati sotto le orbite. Il giovane principe porta già la benda reale, come sulle monete del 5-6 d. C. Un secondo tipo (una testa al Louvre, proveniente da Cherchel, un'altra al Vaticano), indica all'incirca un'età intorno ai vent'anni: i tratti sono appesantiti, una corta barba inquadra il viso la cui espressione indolente e volgare corrisponde al ritratto morale che ci è stato tramandato dalla tradizione letteraria. Questa impressione si conferma in presenza di un ritratto più recente, quello di Villa Albani, gonfio e tetro. Bisogna segnalare infine una bella statua trovata recentemente a Chellah, presso Rabat, ancora medita, che raffigura verisimilmente T., nella nudità eroica. I tratti più marcati la fronte libera di capelli indicano che egli vi è raffigurato circa nel suo quarantesimo anno di età.
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