TOLMINO (A. T., 24-25-26)
Amena borgata della provincia di Gorizia, posta in un'ampia conca, sulla destra del torrente Tolminza, poco prima della confluenza di esso nell'Isonzo, a 201 m. s. m., sul più elevato d'una serie di terrazzi che scendono verso il fiume, presso le ultime propaggini del Monte Nero e di fronte alle Prealpi del Matajur. Dal centro dell'abitato, dove è la Piazzetta Vittorio Emanuele, si diramano verso N. belle vie con fabbricati moderni e numerose caserme. La località, che dipendeva un tempo dal patriarca d'Aquileia per mezzo del capitolo di Cividale, passò all'Austria dopo la Lega di Cambrai. Essa aveva notevole importanza non solo come centro di rifornimento dell'alto Isonzo (che ancora conserva), ma anche per gli scambî commerciali del Friuli con la Carniola e la Carinzia; era inoltre capoluogo di capitanato. Dopo l'aggregazione di Volzana (marzo 1928), il comune è il sesto della provincia per superficie (147,06 kmq.), e il quarto per popolazione (6884 ab.). Tolmino conta 2032 ab.; gli altri vivono in dimore isolate (1350) e in 16 piccole frazioni (da 95 a 580 ab.). Nelle campagne lingua d'uso è lo sloveno.
Operazioni durante la guerra mondiale. - Dalla conca di Tolmino si apriva una delle principali vie d'invasione verso il cuore della monarchia austro-ungarica. Perciò il comando austriaco aveva provveduto a predisporne con ogni cura la difesa, costruendo davanti alla città una robusta testa di ponte sulla destra dell'Isonzo, i cui pilastri erano costituiti dalle alture di Santa Maria e di Santa Lucia.
Contro quei forti apprestamenti difensivi, le truppe del IV corpo d'armata si logorarono in vani quanto sanguinosi attacchi, durante tutta l'estate del 1915, non riuscendo che ad aggrapparsi alle pendici occidentali delle due alture, dove subivano un inutile e grave stillicidio di perdite. Perciò il Comando supremo italiano, dopo un ultimo disperato tentativo di espugnazione, nel quale si cimentò nella seconda quindicina di novembre l'VIII corpo d'armata, predispose l'abbandono delle posizioni occupate dalle nostre truppe sulle pendici di Santa Maria e Santa Lucia; ciò che fu fatto alla fine del successivo gennaio, ripiegando sulla linea San Daniele-Volzana-Cigini.
Una relativa calma subentrò, quindi, nel settore di Tolmino per tutto l'anno 1916. Con l'undicesima battaglia dell'Isonzo (agosto 1917) la seconda armata tentò di far cadere, per manovra, la testa di ponte, ma non essendo ciò riuscito, la conca di Tolmino diventò per il nemico un'ampia e sicura zona di radunata, dalla quale le truppe austro-tedesche, nell'ottobre 1917, si lanciarono all'attacco sfondante delle linee italiane sull'Isonzo.