TOLOMEO Cerauno (Πτολεμαῖος ὁ Κεραυνός "T. il fulmine")
Figlio di Tolomeo I Sotere e della sua prima moglie Euridice, erede della corona egiziana, fu diseredato dal padre verso il 290 a. C., a favore di Tolomeo, figlio suo e della dama di corte Berenice. T. riparò allora alla corte di Lisimaco, re di Tracia e di Macedonia e pare avesse gran parte nelle trame che portarono all'esecuzione capitale del primogenito di Lisimaco, Agatocle. Mentre già si andava disegnando un fosco dissidio fra lui e la sua sorellastra Arsinoe, moglie di Lisimaco, T. seguì il re di Tracia nella campagna contro Seleuco, da cui fu preso a Corupedio, mentre Lisimaco restava sul campo. Mandato da Seleuco in Macedonia, a facilitargli l'occupaziane della terra, T., visti crollare i suoi ambiziosi disegni, non esitò a uccidere Seleuco, mentre stava per entrare in Lisimacheia. Le milizie fedeli a Lisimaco salutarono in T. il vendicatore e lo elessero re di Macedonia (281-280). Accordatosi con Antioco di Siria e Pirro di Epiro, che desistettero dalle loro pretese di successione al trono macedone, T. riuscì pure in un intrigo, tramato ai danni di Arsinoe. Con la promessa di sposarla e di conservare il trono ai figli suoi e di Lisimaco, entrò in Cassandrea e si affrettò a trucidare i due principi giovinetti, mentre il maggiore poté scampare e rifugiarsi presso il re degli Illirî. Ad Arsinoe T. concedette di ritrarsi a Samotracia. Frattanto, attendeva a rassestare il suo dominio, e perfino poté battere sul mare il rivale Antigono Gonata. Ma un anno più tardi (279) T. fu travolto nell'ondata dell'invasione galatica e perì sul campo.
Bibl.: Oltre alle opere generali di storia ellenistica, cfr. W. W. Tarn, Antigonos Gonatas, Oxford 1913, p. 128 segg.; G. De Sanctis, in Atti R. Accademia Torino, XLIX (1913-14), p. 680 segg.; K. J. Beloch, Griech. Gesch., IV, i, p. 246 segg.; IV, 2, pp. 109-110; G. Corradi, Studi ellenistici, Torino 1929, pp. 67 segg., 100 segg.