TOLEMEO III Evergete (v. vol. VII, p. 900)
Recenti studi sull'identificazione dei ritratti di T. III hanno rivelato discordanti pareri tra gli studiosi, determinati dall'ampio ambito stilistico e iconografico offerto dalle monete e dai ritratti statuari dell'Evergete che mostrano una variata gamma di tipologie dipendenti, probabilmente, dalle diverse aree artistiche di produzione.
Rimangono punti fermi della ricerca i ritratti già noti ai quali possono essere aggiunti: un ritratto di Durham, identificato come tale grazie alla corrispondenza iconografica con le immagini già accreditate per il sovrano, di probabile provenienza egiziana, e un ritratto di Sparta (inv. 5366), lavorato alla maniera alessandrina, che è stato riconosciuto come immagine di T. III attraverso i confronti con emissioni monetali in oro di Alessandria e con le teste di Alessandria (inv. 3270) e Copenaghen (NCG 451). Per la notevole corrispondenza con quest'ultima viene ora identificato come T. III anche il ritratto del Louvre, respinto nella voce precedente.
Una testa a Berna (coll, priv.), originariamente coronata da un diadema radiato di cui rimangono i fori di fissaggio, si può ritenere un ritratto di T. III in base al confronto con i conî d'oro alessandrini e con le teste di Cirene, Copenaghen, Alessandria e Durham; è inoltre da considerare l'effige di Monaco (coll. priv.), in cui gli indizi stilistici e artigianali, come il trattamento dei capelli e la superficie del viso non rifinita, mostrano una probabile provenienza egiziana.
Una testa in marmo a Colonia, un busto in terracotta ad Alessandria, una testa in argilla a Dresda e un busto al Museo Nazionale di Napoli sono ritenuti ancora sicuri ritratti dell'Evergete; l'ultimo in particolare, si pensa sia copia di un originale in bronzo.
La testa del Museo Archeologico di Venezia (inv. 120) viene proposta come effige di T. III, in base ai dati fisionomici caratterizzati e ben confrontabili con l'iconografia monetale dell'Evergete, e inserita, in base allo stile, nell'ambiente alessandrino del III sec. a.C.; un'altra valida proposta riguarda una statuetta seduta, in marmo, al Museo Nazionale di Napoli (inv. 6381), eseguita con parti aggiunte in stucco. La tecnica evidenzia ancora una volta la provenienza alessandrina del pezzo mentre la presenza del diadema e le analogie iconografiche con le teste del Louvre, di Sparta e di Durham avvalorano l'ipotesi che si tratti di un'effige di T. III. Un'altra statuetta seduta, già considerata un Eracle, al Museo Nazionale Romano (inv. 58700), è stata recentemente riconosciuta come un'immagine di T. III; a questa si può aggiungere il gruppo di T. III con barbaro ravvisato nell'Ercole e Idra del Museo Capitolino di Roma (inv. 263), una statua dell'Ashmolean Museum di Oxford (Richter), e una delle due statuette al Museo Nazionale di Atene con il sovrano in gruppo con Alessandro Magno.
La ricerca iconografica dei ritratti di T. III si è estesa anche ai piccoli bronzi; l'Evergete viene identificato nel vincitore del gruppo dei lottatori di Istanbul, nell’Hermes di Bonn, nel bronzetto di discobolo (inv. 3812) e nel vincitore del gruppo dei pancraziasti (inv. 3826) entrambi a Stoccarda, e nel bronzetto di Eracle stante con leontè del Museo Nazionale di Napoli.
Un altro bronzetto attribuibile all'iconografia del sovrano si trova al Kunsthistorisches Museum di Vienna (inv. 420), raffigurante T. Ill, come Hermes Enagònios, protettore del ginnasio, in base a caratteristiche iconografiche ben precise; particolarmente stringente risulta il confronto con la statuetta di T. III al Museo Nazionale di Napoli e con quella al Museo Nazionale Romano.
Non del tutto convincenti come ritratti di T. III sono invece: il bustino di Alessandria (inv. 19122), la testina del Museo Nazionale Romano (inv. 223), la testa del Canterbury Royal Museum and Slater Art Gallery, le teste alia Ny Carlsberg Glyptotek di Copenaghen (inv. 457 e 1693), Ia testa in basalto a New Haven, la statua in granito da Luxor e il cammeo di Vienna, nei quali le caratteristiche iconografiche sembrano troppo generiche per stabilire una relazione precisa con la fisionomia dell'Evergete.
Sono assolutamente da respingere, nel catalogo dei ritratti di T. III: la testina in faïence verde (inv. 19315) di Alessandria, quella in terracotta di Amsterdam (inv. 7822), la statua in stile egizio (inv. 1209) e la testa di un'erma del dipartimento di antichità egizie (inv. 1218) al British Museum.
Circa le emissioni monetarie con l'effige di T. III, nuovi studi hanno rilevato che le differenze iconografiche sono state determinate da luoghi e tempi diversi di produzione; i conî emessi in città greche della Tracia e dell'Asia Minore mostrano una viva plasticità ritrattistica resa con fare greco, le monete di Tarso invece evidenziano uno stile condizionato dai conî orientali e dalla tradizione ritrattistica seleucide. Alessandria e le città fenicie sviluppano l'immagine di un sovrano pomposo con molteplici attributi (Kyrieleis, 1975).
Si possono ulteriormente dividere le serie monetali dell'Evergete in due tipologie: la prima, coniata quando T. Ill era ancora in vita, presenta una capigliatura lunga e movimentata, cinta da tenia con volto ispirato, echeggiante Alessandro Magno; la seconda serie, rappresentata dalle emissioni auree di Alessandria, presenta il viso del sovrano dall'ovale più pieno, un'acconciatura a brevi ciocche con anastolè coronata da diadema radiato e tridente, attributi assunti dopo la sua morte dalla ritrattistica ufficiale, quasi a simboleggiare i diversi aspetti della divinità reale.
Bibl.: I. Jucker, Zum Bildnis Ptolemaios III. Euergetes I, in AntK, XVIII, 1975, pp. 17-25; H. Kyrieleis, Bildnisse der Ptolemäer, Berlino 1975. - V. inoltre: B. M. Felletti Maj, Museo Nazionale Romano. I ritratti, Roma 1953, pp. 21-22; L. Beschi, I bronzetti romani di Montorio Veronese (AttiVenezia, XXXIII), Venezia 1962, pp. 31-60; G. M. A. Richter, The Portraits of the Greeks, III, Londra 1965, p. 263, figg. 1812, 1815-1817; G. Traversari, Nuovo ritratto di Tolomeo III Evergete, in BdA, LI, 1966, p. 14, figg. 54-55; R. A. Lunsingh Scheurleer, Deux portraits ptolémaïques, in RA, 1975, p. 221 ss.; A. de Franciscis, Tolemeo III-Herakles da Nuceria Alfaterna, in RendAccNapoli, LIII, 1978, pp. 206-207; S. Adamo Muscettola, Bronzetti raffiguranti dinasti ellenistici al Museo Archeologico di Napoli, in Bronzes romains de Suisse. Actes du Ve Colloque International sur les Bronzes Antiques, Lausanne 1978, Losanna 1979) p.· 88, tavv. XXXVI-XXXVII, figg. 8-13; D. Candilio, in A. Giuliano (ed.), Museo Nazionale Romano. Le sculture, I, 2, Roma 1981, pp. 354-356, fig. IV, 54; S. Lehmann, Ptolemaios III. Euergetes-Hermes Enagonios ais Pentathlos und Pankratiast, in Griechische und römische Statuetten und Grossbronzen. Akten der 9. Internationalen Tagung über antike Bronzen, Wien 1986, Vienna 1988, pp. 290 ss., 293; R. R. R. Smith, Hellenistic Royal Portraits, Oxford 1988, appendix V; F. Johansen, Catalogue. Greek Portraits. Ny Carlsberg Glyptotek, Copenaghen 1992, p. 158; R. Guarnaccia, Un gruppo di Tolemeo III con barbaro nell'Ercole e Idra del Museo Capitolino di Roma, in Annali della Facoltà di Lettere e Filosofia, Università di Bari, XXXVII-XXXVIII, 1994-1995, pp. 195-218, figg. 1-2; F. Smith, Ermete seduto, in P. Moreno (ed.), Lisippo. L'arte e la fortuna (cat.), Milano 1995, pp. 130-137; ead., Tolemeo III quale Ermete in un bronzetto di Vienna, in MEFRA, CVII, 1995, 2, pp. 1153-1163.
Numismatica: G. Traversari, art. cit., pp. 14-15, figg. 46-49; N. Davies, C. M. Kraay, The Hellenistic Kingdom, Londra 1973, pp. 158-161; I. Jucker, art. cit., pp. 17-19, tav. vii, figg. 1-3 e tav. ix, figg. 5-6; H. Kyrieleis, art. cit., pp. 25-31, tav. xvi, figg. 1-5, tav. XVII, figg. 1-6; A. de Franciscis, art. cit., pp. 205-206; R. R. R. Smith, op. cit., p. 91; 0. Mjerrkholm, Early Hellenistic Coinage, Cambridge 1991, pp. 106-109.