MASARYK, Tomáš Garrigue
Filosofo e uomo di stato cèco, primo presidente della repubblica cecoslovacca, nato il 7 marzo 1850 a Hodonín in Moravia. Il padre, era oginario di Kopčany in Slovacchia, la madre apparteneva a una famiglia morava, ma semigermanizzata; l'educazione del fanciullo ebbe perciò un carattere misto cèco e tedesco. Avviato al mestiere di maniscalco, il fanciullo, dovette all'interessamento di un suo maestro se poté compiere i suoi studî, prima a Čejkovice, poi a Bruna, infine a Vienna, dove, iscritto all'università, si dedicò soprattutto allo studio della filosofia. Ancora studente scrisse alcuni saggi di carattere filosofico e politico. L'interesse per Platone si concretò nella tesi di laurea, Das Wesen der Seele bei Platon. L'ampia opera di sociologia Der Selbstmord als soziale Massenerscheinung (pubblicato nel 1881) gli ottenne la libera docenza nel 1878. Nel 1882, quando l'università di Praga fu divisa in due parti, una cèca e una tedesca, fu nominato professore nell'università cèca.
Nel 1883 M. fondò la rivista Athenaeum, nella quale negli anni 1886-87 si svolse la famosa polemica sull'autenticità o falsità dei manoscritti di Králové Dvůr e Zelená Hora, presentati dal poeta V. Hanka, come antichissimi monumenti letterarî, a provare che già nel Medioevo la Boemia aveva raggiunto un alto livello culturale. La polemica ebbe non soltanto un valore letterario, ma anche politico e morale. Mentre su incitamento del M., il filologo Gebauer sottoponeva i manoscritti a un'analisi filologica, il M. stesso li attaccava dal punto di vista sociologico, andando contro la corrente nazionalista in nome della verità storica e dell'onestà naturale
Pur orientandosi sempre più verso la sociologia, non trascurò gli studî filosofici. Del 1885 è la sua opera Základy konkretní logiky (Fondamenti di una logica concreta; trad. tedesca 1887). Nel 1887 alcuni suoi amici fondarono la rivista Čas (Il tempo), nella quale egli ebbe una parte eminente. Nel 1891, candidato del partito liberale dei Giovani cèchi, fu eletto deputato al parlamento viennese. Ma poco tempo dopo, per dissidî col proprio partito, preferì rinunziare al mandato e dedicarsi in Boemia alla propaganda di principî di educazione sociale. Nel 1893 fondò di nuovo una sua rivista: Naše doba (La nostra epoca).
Alle forme di attività pratica si accompagnò sempre il lavoro scientifico e politico-letterario; proprio di questi anni sono alcuni dei suoi lavori più caratteristici: Česká otázka (La questione cèca, 1894-95), Naše nynější krise (La nostra crisi attuale, 1895), Jan Hus, 1896, Karel Havlíček, 1896, e la preparazione dell'opera, pubblicata in tedesco e in cèco: Die philosophischen und sociologischen Grundlagen des Marxismus (1899).
Ne La questione cèca le idee già svolte da Masaryk nelle opere precedenti, mettono capo al pensiero centrale che compito del popolo cèco non fosse soltanto la lotta contro i Tedeschi, ma anche la lotta per un più alto ideale di umanità, il perfezionamento morale dell'uomo, ideale che avevano perseguito i più grandi figli del popolo da Hus ai Fratelli boemi, da J. Dobrovský a Havlíček e Palacký. I due scritti su Hus e Havlíček sono un ulteriore sviluppo di questo concetto, con un'accentuazione nel primo del contrasto con Roma e nel secondo del valore della raligione nella lotta politica. Anche l'opera sulla questione sociale, in cui il materialismo storico è sottoposto a vivace critica, appare animata dallo stesso ideale umanitario che diventa il filo conduttore dell'attività scientifica e politica di M.
Importanza capitale per M. ebbe, proprio allora, la lotta da lui intrapresa contro l'antisemitismo. Nel 1900 con varî amici M. fondò un nuovo partito politico, detto partito cèco del popolo, che non fu però rappresentato al parlamento prima del 1907, quando M. fu nuovamente eletto contro un candidato clericale. Da allora fino allo scoppio della guerra mondiale egli rimase rappresentante del suo gruppo, partecipando attivamente alla vita politica del paese. Durante questo secondo periodo della sua attività parlamentare ebbero luogo il cosiddetto "affare Wahrmund" e il processo per alto tradimento di Zagabria che misero nuovamente in evidenza il suo spirito battagliero. Nell'affare Wahrmund egli prese una posizione decisa nel problema della separazione della Chiesa dallo Stato e della laicità della scuola (v. Freie wissenschaftliche und kirchlich gebundene Weltanschauung und Lebensauffassung, 1908); il processo di Zagabria nel quale 53 Serbi e Croati furono accusati di alto tradimento, servì a M. anche di pretesto per manifestare chiaramente il suo pensiero sui metodi politici della monarchia austro-ungarica (v. Der Agramer Hochverratsprozess und die Annexion von Bosnien und Herzegovina, 1909; Vasić-Forghach-Aerenthal. Einiges Material zur Charakteristik unserer Diplomatie, 1910).
Nel 1913 videro la luce raccolti in due volumi in tedesco gli studî che il M. aveva dedicato al problema russo: Russland und Europa. Zur russischen Geschichte und Religionsphilosophie, 1913 (trad. ital. di E. Lo Gatto, voll. 2, Roma 1923). L'opera, nata da una serie di conferenze tenute all'Università di Chicago nel 1902, avrebbe dovuto essere come un'introduzione a una più ampia opera su F. M. Dostoevskij. Essa comprende un'analisi delle principali correnti di pensiero sia sociale sia religioso e politico della Russia, fondata sul contrasto storico Russia-Europa e sul contrasto intellettuale istinto e ragione, B. Pascal e D. Hume.
Nel dicembre del 1914, scoppiata la guerra mondiale, M., ancora membro del parlamento, decise di lasciare l'Austria-Ungheria, almeno temporaneamente. Ma i colloquî che egli ebbe con uomini politici italiani e serbi provocarono da parte delle autorità austriache un ordine di arresto, al quale riuscì a sfuggire. Stabilitosi a Ginevra cominciò allora apertamente l'opera di propaganda, in Europa e in America, a favore dell'indipendenza cèca. A Londra fu nominato presidente dell'Istituto slavo, allora fondato, e il 19 ottobre 1915 tenne al King's College una prolusione, nucleo dell'opera La nuova Europa, in cui si preconizza un nuovo sistema di organizxazione politica dell'Europa, fondato sul principio di nazionalità.
A Parigi d'accordo con Ernest Denis fondò la rivista di propaganda La nation tchèque, mentre in una piccola località della Savoia veniva stampato un altro organo di propaganda a uso dei Cèchi sparsi nel mondo Československá Samostatnost (L'indipendenza cèca). Anche la rivista The New Europe, fondata a Londra nel 1916 da R. W. Seton-Waison, divenne organo dell'attività di M. Il 14 novembre 1915 fu da lui lanciato, con l'accordo dei capi politici cèchi, rimasti in patria, un manifesto programmatico. I firmatarî del manifesto formarono un comitato rivoluzionario di cui M. fu presidente ed E. Benes segretario e che ebbe la sua sede a Londra.
La rivoluzione russa del 1917 rese possibile a M. di recarsi in Russia per l'organizzazione delle molte migliaia di prigionieri cèchi in legioni sul tipo di quelle già formate in Francia e in Italia. Nel maggio del 1918 M. giunse negli Stati Uniti, dove ottenne la dichiarazione del ministro degli Esteri R. Lansing di simpatia per l'indipendenza cecoslovacca e iugoslava. La vittoria degli alleati realizzò in pieno le aspirazioni cèche, e M. che ne era stato il principale propugnatore fu proclamato a unanimità presidente della nuova repubblica il 14 novembre 1918. Nel 1925 fu rieletto presidente e la nuova elezione fu confermata nel 1927. Nel 1925 pubblicò i suoi ricordi del periodo della guerra: Světová revoluce. Za války i ve valce, 1914-1918 (La rivoluzione mondiale. Durante la guerra e nella guerra 1914-1918).
Filosofo e uomo di stato insieme, si può dire che M. in tutta la sua vita mirò a dare alla speculazione del pensiero un valore pratico e all'attività pratica un continuo sfondo ideale. A questa fusione di teoria e di pratica egli dovette egualmente la sua impopolarità dapprima e la sua grande popolarità poi. In un certo senso questa sua posizione eminente l'ha negli ultimi tempi messo in parte fuori, o al disopra, delle contingenze politiche più immediate, senza però togliergli quella sua funzione di moderatore che, con l'amore per la verità, si può dire sia stata sempre la qualità predominante del suo carattere.
Bibl.: La fonte maggiore per lo studio della vita e dell'opera di M. è Masarykův Sborník časopis pro studium života a díla T. G. Masaryka (Raccolta masarykiana, rivista per lo studio della vita e l'opera di M.), Praga (dal 1912). Cfr. inoltre J. Herben, T. G. M., voll. 3, Praga 1926-27; T. G. Masarykovi šedesátým narozeninám (A. T. Masaryk nel suo sessantesimo compleanno), Praga 1910; I. Doležal, Masarykova cesta zivotem (Il corso della vita di M.), Praga 1920-21. Per la bibl. céca cfr. anche la voce Marasyk, in Masarykův slovnik naučný, IV, Praga 1929. In tedesco: O. Donath, Aus Th. G. Masaryks Leben, mit Proben aus seinen Werken, Bruna 1920; G. Flusser, Aus Masaryks Werken, Praga 1921. In inglese: Anon, T. Masaryk; A biographical Sketch, Londra 1923; id., President M.: His Work as a Constructive Statesman, Londra 1923. In francese: Blaha-Herben-Harbl., T. G. M., Sa vie, sa politique, sa philosophie, Praga 1923. In italiano: U. Nani, T. G. M. e l'unità cecoslovacca, Milano 1931; E. Lo Gatto, T. G. M., nell'opera collettiva La Cecoslovacchia, Roma 1925.