ACETI, Tommaso
Nacque a Figline (Cosenza) il 24 o il 29 ott. 1687. Studiò a Cosenza e, ordinato sacerdote, si recò a Napoli, dove continuò i suoi studi all'università sotto la guida di N. Cirillo ed A. Ariani. Trasferitosi nel 1714 a Roma, fu nominato correttore della stamperia vaticana da poco fondata da Clemente XI, ufficio che conservò per dodici anni, divenendo amico del cardinale T. Ruffo e del cardinale A. Albani; questi gli conferì un chiericato beneficiale nella basilica di S. Pietro. L'A. fece parte di varie accademie fra cui l'Arcadia di Roma. Il 7 sett. 1744 Benedetto XIV gli concesse il vescovato di Lacedonia nel Regno di Napoli, ove morì il 10 (o l'8) aprile 1749.
Lasciò varie opere: Ortografia latina e italiana con breve notizia delle lettere greche (Roma 1733, dedicata al cardinale Albani), In Gabrielis Barrii De antiquitate et situ Calabriae libros V, nunc primum ex autographo restitutos,. . . prolegomena, additiones, et notae (Romae 1737, dedicata a Clemente XII) e alcuni drammi sacri, fra cui Il martirio di S. Venanzio,Roma 1729, e Il taumaturgo di Brezia S. Francesco da Paola,Roma 1831. Collaborò inoltre all'edizione del Bullario romano voluta da Clemente XII e fece alcune note alle Vitae Romanorum Pontificum (Romae 1731-35) di Anastasio Bibliotecario.
Bibl.: G. M. Mazzuchelli, Gli Scrittori d'Italia,I, 1, Brescia 1753, p. 98; E. De Tipaldo, Biografia degli italiani illustri, IV, Venezia 1834, pp. 335-336;L. Accattatis, Le biografie degli uomini illustri della Calabria, II, Cosenza 1870, pp. 334-336; L. Aliquò-Lenzi, Gli scrittori calabresi, Messina 1913, p. 6; V. G. Galati, Gli scrittori delle Calabrie, I, Firenze s.d. [ma 1928], p. 38; P. B. Gams, Series episcoporum, Leipzig 1931, p. 887; R. Ritzler-P. Sefrin, Hierarchia catholica..., VI, Patavii 1958, p. 252.