BAJ (Baij), Tommaso
Nacque a Crevalcuore (Bologna); nulla si sa della sua vita fino al 1670, quando comparve a Roma come cantore della Cappella Giulia, rimanendovi fino alla morte. "Adì 20 ottobre 1670. Entrò Thomasso Bari [sic] a servire" : così si legge nel libro di entrata e uscita della Cappella Giulia del 1670, conservato ms. alla Biblioteca Apostolica Vaticana (Archivio di S. Pietro, Cappella Giulia, n. 123, p. 37). E subito dopo, autografo del B., "Io Tomasso Baij ho riceuto scudi nove e baiocchi venticinque moneta sono per tutto novembre". Era entrato a far parte della cappella della basilica di S. Pietro - ne era allora maestro Orazio Benevoli - come "contralto", succedendo a Nicolò Volpini, che aveva lasciato il suo posto dal 15 giugno. Per tre anni soltanto, dal 1693 al 1695, per una lacuna tra i libri di entrata ed uscita della Cappella Giulia, non è possibile seguire l'attività di cantore del B., attività che si esplicò ininterrottamente per 44 anni.
Nei libri mss. di entrata ed uscita della cappella dal 1670 al 1692 egli sottoscrive sempre manu propria: "Io Tomasso Baij ho riceuto scudi sette mesata per gennaro..." ecc. Solo una volta, in quello del 1682-1683 (Bibl. Apostolica Vaticana, Archivio di S. Pietro, Cappella Giulia n. 134, p. 83) si legge: "Io B. Girolamo Perrini ho riceuto per il Sig.r Tomaso Baij scudi sette questi sono per il mese di giugno" (1682), ma dal mese di luglio torna a sottoscrivere le ricevute il Baj. Dal novembre 1684 al marzo 1685 egli sostituì anche un altro contralto, Nicolò Ferretti, che si era assentato da Roma, come si ricava dall'Archivio citato n. 135, p. 51, e dal libro di entrata e uscita del 1685 (ibid., n. 136, p. 51).
La mancanza dei libri di entrata ed uscita della Cappella Giulia degli anni 1693-1695 non ci permette - almeno allo stato delle ricerche attuali - di sapere precisamente quando il B. passò tra i tenori. Dal 1696 infatti fino al 1713 egli viene annoverato fra i "tenori" della cappella, come si apprende da un Registro de Mandati della Cappella Giulia, dall'anno 1696 a tutto l'anno 1712 (ibid. n. 173, passim) nel "Rollo delli Salariati musici Capellani et altri della Cappella Giulia". La lunga esperienza acquisita attraverso i tanti anni di attività artistica sotto la guida dei valenti maestri di cappella che si avvicendarono in questo periodo (dopo il Benevoli ebbero la massima carica di maestro Ercole Bernabei, Antonio Masino, Paolo Lorenzani) dovettero certo spingere il B. a cimentarsi anche nella composizione musicale: ne è prova quanto si apprende dal libro della Entrata e Uscita della Cappella Giulia dall'anno 1696 all'anno 1700 (ibid., n. 187, p. 96): "Io sottoscritto ho riceuto dal Sig.r Giuseppe Sales scudi 6 per l'intiera mia sodisfatione di diciotto libretti di musica per processioni e funzioni di S. Piero questo dì 13 febraro 1699 Tomaso Baij mano propria sc. 6", e, poco più in là (p. 157), "Adì 8 Marzo 1699. Pagati à d. Mr. Domenico Rolandi scudi uno e baiocchi 80 mesata per haver legati et coperti di carta pecora i diciotto libri rari di Musica per le Processioni".
La costante pratica della musica per ben 44 anni dovette essere la ragione prima della elezione del B. a maestro della cappella Giulia il 19 nov. 1713 dopo la morte del Lorenzani. Nel Registro de Mandati della Cappella Giulia 1713 a tutto 1744 (ibid., n. 174, p. 8) si legge: "Sig. Tomasso Baij maestro di Cappella dalle 19 novembre (1713) sc. 6, detto tenore dal 1 a li 18 detto 4,20". Il B. rimase maestro di cappella per tutto l'anno successivo e fino al dicembre sottoscrisse di aver ricevuto i 15 scudi spettantigli mensilmente; il suo nome non compare però più dal 1° genn. 1715. Nel "Rollo de Salariati, Musici, Cappellani et altri del mese di Febbraro 1715" (nel già citato registro della Cappella degli anni 1713-1744, p. 26) si apprende: "Adì primo marzo (1715) Sig. Domenico Scarlatti maestro di cappella per gennaro et febbraro prossimo come si giustificano in filza n. 14 s-c. 30".
Né dai libri di entrata ed uscita della Cappella Giulia né dai registri sopra citati si apprende il giorno preciso della morte del B., che, peraltro, al mese di dicembre del 1714, dopo il 15, aveva ancora ricevuto la sua mesata di scudi 15. Il Baini lo dice morto il 22 dicembre, e, pur non indicando la fonte da cui attinse tale notizia, dai dati desunti dalle attuali ricerche tra i mss. della Cappella Giulia, si può credere attendibile tale notizia, visto che negli ultimi giorni del dicembre 1714 il B. scompare definitivamente dalle liste degli appartenenti alla Cappella Giulia.
La fama del B. resta legata soprattutto ad un suo Miserere che viene cantato nella Settimana Santa con i Miserere dell'Allegri e del Baini, pur avendo egli al suo attivo varie altre composizioni rimaste manoscritte, quali una Messa super ut re mi fa a 5 voci e parecchi salmi e motetti. Note sono le vicende di questo Miserere che, composto nel 1713, fedele alla tradizione palestriniana e elaborato sulla traccia di quello dell'Allegri, non si riuscì mai a sostituire degnamente, neppure quando venne affidato ad alcuni noti autori il compito di creare una nuova composizione. Il Miserere composto dal Tartini venne eseguito per un solo anno nel 1768 e così quello di Pasquale Pisari, cantato solo nel 1777. Dal 1778 furono eseguiti soltanto i Miserere dell'Allegri e del B., ai quali si aggiunse, nel 1821, quello del Baini.
Fonti e Bibl.: Bibl. Apostolica Vaticana, Archivio di S. Pietro, Cappella Giulia, nn. 123-139: Libri di Entrata ricevute e Uscita della Cappella Giulia dal 1670 al 1692; Cappella Giulia, nn. 123, 124, 125, rispettivamente del 1670, 1671, 1672-1673, p. 37; Cappella Giulia, nn. 126, 127 del 1674, 1675, p. 41; n. 128 del 1676, p. 37; n. 129 del 1677, p. 43; n. 130 del 1678, p. 41; n. 131 del 1679, p. 39; n. 132 del 1680, p. 41; n. 133 del 1681-1682, p. 41; n. 134 del 1682-1683, p. 83; n. 135 del 1684, pp. 49, 51; n. 136 del 1685, pp. 49, 51; n. 137 del 1686-1687, p. 65; n. 138 del 1688-1689, p. 63; n. 139 del 1690-1691-1692, pp. 61-62; Ibid., Arch. S. Pietro, Cappella Giulia, n. 187: Entrata e Uscita della Cappella Giulia dall'anno 1696 all'anno 1700, p. 156; Bibl. Apost. Vat., Capp. Sistina, p. Alfieri, Giudizi e osservazioni sui 2 Miserere di Gregorio Allegri e Tommaso Bai, riveduti e ristampati da P. A., ms. 658, ff.42-50; G. Baini, Memorie storico-critiche della vita e delle opere di G. Pierluigi da Palestrina, II, Roma 1828, pp. 196 s. nota 578, 281 nota 623; G. Gaspari, Catal. d. Bibl. del Liceo Musicale di Bologna, II, Bologna 1892, p. 174; III, ibid. 1893, p. 6; F. J. Fétis, Biogr. univ. des musiciens, I, Paris 1860, pp. 225 s.; Die Musik in Geschichte und Gegenwart, I, col. 1092; Dizionario Ricordi della musica e dei musicisti, Milano 1959, p. 92.