BONA, Tommaso
Pittore, figlio di Bernardino, di famiglia patrizia, nacque a Brescia nel 1548. Prima opera documentata (1580) che ci sia rimasta è la Madonna con i ss. Sebastiano e Rocco nella chiesa di S. Rocco a Bovegno (Begni Redona, pp. 572 s.). A Brescia fu incaricato nel 1581 di decorare, in collaborazione con P. Marone, la navata centrale della chiesa di S. Pietro de Dom, poi demolita per far posto al duomo nuovo, e nel 1588 il salone del palazzo della Loggia (anch'esso distrutto). Del 1590 è l'Apparizione di s. Orsola nell'oratorio dell' orfanotrofio maschile; nel 1596 venne terminata la Natività della Vergine in Santa Maria dei Miracoli, sempre in Brescia (vedi, per il contratto, Begni Redona, p. 574 n. 1). Morì a Brescia nel 1614 e fu sepolto in S. Francesco (Fenaroli).
La fama dell'artista è attestata dalle numerosissime opere che le fonti ricordano nella città e nella provincia di Brescia; in gran parte disperse come: il Martirio di s. Pietro Martire e S. Domenico con la donna impudica, già nella chiesa di S. Domenico, e nel 1878 ancora in casa Ferrari (Da Ponte); quattro piccole tele coi vari Supplizi sostenutidai ss. Faustino e Giovita, ricordate in tutte le antiche guide, nella chiesa omonima; una Annunciazione in Santa Maria dei Miracoli, un'altra nella chiesa di S. Antonio, probabilmente bruciata nell'incendio del 1669, una grande pala con la Storia di S. Caterina sull'altar maggiore della chiesa omonima e infine un Battesimo di Cristo in San Carlo, tutti a Brescia.
Oltre alle opere documentate è attribuibile al B. la Trasfigurazione nella chiesa di S. Giovanni Evangelista, che per il suo savoldismo può essere collocata, cronologicamente, prima della pala di Bovegno; è più incerta invece l'attribuzione della Trasfigurazione nella chiesa di S. Maria ad Elisabetta, della Madonna con s. Andrea e la Maddalena, già in Sant'Andrea e ora nella chiesa degli Orfani, dell'Adorazione dei pastori, databile al 1590, ora nella chiesa dei Miracoli, dell'Apparizione della Porziuncola nella chiesa di S. Francesco, dove le fonti ricordano anche una tela gemella, oggi dispersa, con S. Francesco che riceve le stimmate.
Pur rimanendo lombardo e iniziando come un ritardatario sotto l'influenza del Savoldo, il B. percorre con originali accenti e interpretazioni la parabola compositiva e luministica dei veneti del secolo d'oro, divenendo la figura di gran lunga storicamente e artisticamente più interessante tra i bresciani dell'ultimo terzo del Cinquecento. Purtroppo le poche opere acquisite per ora al catalogo del B. non sono ancora sufficienti a stabilire se si tratti di personali e vive influenze o di amorfa recettività di un artista, comunque padronissimo dei suoi mezzi e molto abile nell'usarli.
Fonti e Bibl.: B. Faino, Catalogo delle chiese di Brescia [1630-1669], a cura di C. Boselli, Brescia 1961, pp. 38, 39, 44, 45, 58, 60, 70, 71, 75, 92, 93, 116, 134, 135, 139, 141, 159; L. Cozzando, Vago e curioso ristretto sacro e profano della Historia Bresciana, Brescia 1694, p. 127; G. A. Averoldi, Le scelte pitture di Brescia, Brescia 1700, pp. 29, 142; F. Maccarinelli, Le glorie di Brescia [1747-51], a cura di C. Boselli, Brescia 1959, pp. 11, 33, 45, 61, 66, 119; G. B. Carboni (L. Chizzola), Le pitture e sculture di Brescia..., Brescia 1760, pp. 50, 62, 66, 87; M. Oretti, Pitture della città di Brescia... [1775], a cura di C. Boselli, in Commentari dell'Ateneo di Brescia (1957), p. 163; B. Zamboni, Memorie delle Pubbliche fabbriche di Brescia, Brescia 1778, pp. 92, 119; L. Lanzi, Storia pittorica della Italia [1789], Milano 1824-25, II, p. 204; F. Niccoli Cristiani, Vita e pitture di L. Gambara, Brescia 1807, p. 138; P. Brognoli, Nuova guida di Brescia, Brescia 1826, pp. 126, 143, 245; S. Fenaroli, Dizionario degli artisti bresciani, Brescia 1877, pp. 32 s.; [P. Da Ponte], Esposizione della pittura bresciana, in Commentari dell'Ateneo di Brescia (1878), p. 42; Catalogo delle cose d'arte e di antichità d'Italia: A. Morassi, Brescia, Roma 1939, pp. 255, 327, 415, 420 s., 517; C. Boselli, Appunti al catalogo del Morassi, in Commentari dell'Ateneo di Brescia, (1942-45), p. 88; Id., Documenti inediti di storia d'arte bresciana,ibid. (1946-47), pp. 105 ss.; G. Panazza-C. Boselli, Pitture in Brescia dal '200 all'800 (catal.), Brescia 1946, pp. 136-140; P. V. Begni Redona, La Pittura manieristica, in Storia di Brescia, III, Brescia 1964, pp. 571-574 e passim; U. Thieme-F. Becker, Künstler-Lexikon, IV, p. 265.