CANNIZZARO, Tommaso
Nacque a Messina il 17 agosto 1838; vi morì, quasi cieco, dopo gravi dolori familiari, nel 1912. Ardente garibaldino, pellegrinò fino all'isola di Guernesey per riverire Victor Hugo; spese tutta la vita negli studî. Sebbene si provasse anche alla critica storico-letteraria, attese sempre a verseggiare, non solo in italiano e in siciliano, ma anche in francese; e, oltre a far di suo, tradusse non poche liriche da varie lingue moderne. I volumi Ore segrete (1862), In solitudine (1876 e 1880), Épines et Roses (1884), Tramonti (1892), Gouttes d'âme (1892), Cinis (1894), Quies ('96). Vox rerum (1900), ecc., hanno tutti una straordinaria facoltà di armonia poetica, in corrispondenza di alcuni modelli, principalmente dei lirici romantici francesi, dove l'eloquenza quasi sempre si appaga di fosforescenze superficiali e di clamorose sonorità. Tuttavia è doveroso riconoscere che in modi, e anche di solito in metri presi dall'Hugo, si ha, dove il poeta è migliore, una trasposizione nazionale o regionale che non è senza valore.
Bibl.: A. Bellazzi, Poeti siciliani contemp., Bologna 1913; G. Checchia, T. C. e la poesia italiana contemp., in Arte e morale, V, Salerno 1922, p. 5; e il Dictionnaire intern. des écr. du jour, di A. De Gubernatis, Firenze 1888.