Casini, Tommaso
, Filologo e critico (nato a Bragatto Bolognese nel 1859, morto a Bazzano Bolognese nel 1917), dal 1913 docente di letteratura italiana nell'università di Padova; fu soprattutto studioso delle opere letterarie dei primi secoli e di Dante.
Il metodo positivista, integrato dall'esigenza della valutazione poetica, permette che l'accertamento scientifico dei dati relativi al fatto letterario e poetico s'elevi nel C. a lettura critica: di qui, pur nel superamento in linea di fatto, il carattere moderno e l'interesse ancora attuale della sua opera critica.
I contributi all'esegesi dantesca, oltre che dai numerosi interventi su riviste specialistiche - " Rivista critica della Letteratura italiana ", " Giornale dantesco ", " Bullettino della società dantesca italiana " -, in gran parte inclusi nei volumi danteschi successivi, e dalla collaborazione alla Collezione di opuscoli danteschi inediti e rari diretta da G.L. Passerini, sono costituiti dai saggi raccolti nei due volumi Aneddoti e studi danteschi (Città di Castello 1895) e Studi danteschi (ivi 1913), dove, soprattutto nel secondo libro, l'indagine storica sul pensiero e i tempi del poeta (Nei paraggi di Marcabò) è arricchita dalla lettura e dall'interpretazione critica del poema (canto I dell'Inferno, XIV del Purgatorio).
La parte rilevante dell'opera del C. dantista è tuttavia rappresentata dall'edizione commentata della Vita Nuova, secondo il manoscritto chigiano (Firenze 1885; l'edizione fu riveduta e ampliata dal Pietrobono nel 1922 e nel 1932) e dal commento alla Commedia, accolta secondo la lezione critica del Witte (Firenze 1889, in 3 voll.). L'opera fu rinnovata dall'autore nel 1903; nel 1921 fu ripubblicata da S.A. Barbi, che ne modificò in parte il testo secondo l'edizione critica del Vandelli e ne arricchì l'esegesi storica e filosofica; nel 1957 è stata riedita con un'introduzione di F. Mazzoni. Il commento assume rilievo sia per l'affermarsi di un interesse verso lo svolgimento ideale e stilistico della lirica dantesca, sia per la ricchezza dei raffronti con i poeti anteriori e contemporanei di Dante. La conoscenza degli scrittori che D. imitò, il sicuro possesso del testo delle tre cantiche, e delle altre opere minori, l'attenzione ai primi commentatori del Trecento sono tra i primi e fondamentali strumenti di cui il C. si valse per superare il carattere parafrastico di tanta parte dell'esegesi italiana dell'Ottocento, nell'intento di ricostruire, attraverso l'analisi dell'opera, il mondo morale e ideologico di Dante. L'importanza storica e la novità di questo commento, nello svolgimento dell'interpretazione dantesca, deriva proprio, infatti, dall'aver operato sulle prospettive della maggiore critica europea del XIX secolo, per cui l'indagine particolare, la dovizia delle notizie, la cura del problema singolo, perdendo la secchezza dell'indagine positivista, si articolano in una prospettiva storica, umana, culturale e divengono avvio all'acquisto della visione generale del poema.
Bibl. - Per l'edizione e il commento alla Vita Nuova, v. premessa di C. Segre alla nuova edizione della stessa, Firenze 1962. Per il commento alla Commedia, v. introduzione alla nuova presentazione di F. Mazzoni, Firenze 1957. In generale, G. Canevazzi, T.C., Modena 1918; A. Vallone, in La critica dantesca dell'Ottocento, Firenze 1958.